Non è il momento di abbassare la guardia, né in Italia né tanto meno in Sicilia, dove il picco dei contagi da Coronavirus deve ancora arrivare. È un momento cruciale, e i prossimi giorni saranno decisivi per evitare una possibile crescita esponenziale dei casi. Medici, operatori sanitari e forze dell'ordine vivono momenti drammatici dal momento che risultano ancora insufficienti i DPI, rendendo il trattamento dei pazienti o i controlli sui cittadini decisamente più rischiosi. A preoccupare maggiormente l’assessore alla Protezione Civile del comune di Catania, Alessandro Porto, è ciò che ha percepito sulle strade del capoluogo etneo questa mattina. Sembra che dal governo sia arrivato il messaggio sbagliato, concedendo ai cittadini la possibilità di fare una passeggiata con i propri figli, gli anziani o fare jogging sotto casa. Lo dimostra il numero di macchine che circola oggi a Catania, decisamente in aumento rispetto ai giorni scorsi: “Il messaggio che è stato mandato va contro tutto ciò che stiamo facendo, e fa bene il governatore Musumeci a non applicarlo dato che in Sicilia si attende ancora il picco. Ma devono essere i siciliani stessi, senza attendere nessun ministro e nessun governo, a sapere che dobbiamo rimanere a casa. Il governo deve darci gli strumenti per far capire ai cittadini che al più presto riprenderemo gradualmente la nostra vita quotidiana ma non subito, non adesso. Non è il momento di dare messaggi sbagliati. Il calo dei contagi non significa che l’emergenza è finita, anzi questo è il momento più importante proprio per mantenere ciò che si è fatto fino ad ora.” Sul fronte degli aiuti alimentari, la città di Catania ha già messo in moto la macchina comunale. La richiesta per ottenere il pacco spesa può già essere fatta online o telefonicamente, chiamando i numeri presenti sul sito del comune: “Non abbiate fretta, ci sarà per tutti. Grazie al progetto Catania aiuta Catania e ai tanti siciliani che hanno voluto dare un contributo, sono già stati raccolti 60.000 euro che abbiamo trasformato in pacchi spesa per i meno abbienti. Ci stiamo organizzando anche con ciò che ha fornito il governo sia centrale che regionale: tra 24/48 ore saremo già capaci di distribuire le apposite card a chi ne ha bisogno davvero, impegnandoci affinché non ci sia un abuso in tal senso.”