I contagi da Covid-19, almeno in Sicilia, sono ormai da giorni contenuti. Si registra un numero di nuovi positivi giornalieri in lieve calo e i ricoveri iniziano finalmente a diminuire di giorno in giorno. Si guarda così sempre con maggiore preoccupazione all’emergenza economica che il Coronavirus lascerà dietro sé, e a Catania si cerca già la giusta modalità per permettere almeno ai mercati storici di riaprire. Con tutte le difficoltà che ciò comporta, non solo per l’amministrazione ma anche per i singoli cittadini. L’assessore comunale alla Protezione Civile, Alessandro Porto, ha chiesto a venditori e operatori di fare delle proposte scritte che possano aiutare a delineare un programma a più step: “Ne parleremo con il sindaco Salvo Pogliese, che si farà promotore presso il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che dovrà approvare le proposte. Non è una scelta del singolo, ma una questione di ordine e sicurezza. Quindi, assieme al comitato, stiamo lavorando per evitare le situazioni che si sono venute a creare in passato. Purtroppo dobbiamo sacrificare qualche altro giorno, così da avere un altro spiraglio per questo e per gli altri settori. Soprattutto per il Sud, anche la ripresa delle imprese di costruzione sarebbe una grande risorsa perché si riattiverebbe una filiera che dà respiro a tanta gente che al momento non sta lavorando. Purtroppo, ad oggi non abbiamo avuto ancora notizie dal governo centrale a proposito dei contributi alle imprese e non solo, eccetto che per quell’anticipo di 2,5 milioni che la Protezione Civile ha mandato.” Sin dall’inizio dell’emergenza, anche l’insufficienza di DPI e mascherine ha fatto discutere su tutto il territorio nazionale. Tante le promesse che da più di un mese giungono dal governo centrale sul loro prossimo arrivo, ma qual è la situazione a Catania? “Altra bugia – commenta l’assessore Porto – perché le uniche mascherine che abbiamo ricevuto come Protezione Civile sono quelle date dal governo regionale, dal presidente Musumeci. Quindici giorni fa il Sottosegretario ci disse che sarebbero arrivate 12 milioni di mascherine in Italia, mentre il commissario straordinario per l’emergenza coronavirus Domenico Arcuri ha dichiarato che in Italia si producono 5 milioni di mascherine al giorno. Non sono mai state comprate e quelle che ci sono le stanno producendo in Italia, ma comunque qui non è arrivato nulla se non quelle 1.400 mascherine inviate dalla Regione Siciliana, arrivate con il cargo ma chiaramente insufficienti. Ad oggi, abbiamo persino chiesto all’Unione Europea di poter prestare i soldi agli artigiani per poterle produrre.”