Per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, già da tre settimane i cittadini non possono superare i confini del proprio comune di residenza, salvo che per comprovate esigenze o ragioni. Una delle misure che il Governo ha varato per contenere il contagio, ma che a Catania sta avendo un effetto evidente sul volume di rifiuti che la città produce. Non solo si registra una riduzione di 1 milione 600 mila kg di rifiuti in tre settimane, ma il bilancio comunale indica un risparmio di oltre 300.000 euro. A cosa si deve? Alla riduzione del cosiddetto pendolarismo dei rifiuti (i cittadini che non fanno la differenziata nel comune in cui abitano, solitamente gettano l’indifferenziata a Catania). Lo stesso assessore all’Ecologia, Fabio Cantarella, ha confermato che il comune di Catania si batte già da un anno su questo tema: “Non solo ci troviamo rifiuti che non sono di Catania, ma sono soprattutto indifferenziato che finisce in discarica, per cui paghiamo ogni mese 1 milione 800 mila euro (la differenziata viene portata nelle piattaforme ad essa dedicate). Adesso, in questo momento difficile, abbiamo avuto prova di ciò che abbiamo sempre detto. E nonostante a Catania ci sia più gente (migliaia di persone sono anche rientrate dal Nord Italia) che fa la spesa e mangia a casa, nelle ultime tre settimane di marzo abbiamo registrato quest’evidente riduzione. Se a marzo, in tre settimane abbiamo questo risparmio, a fine aprile (su quattro settimane) avremo un dato complessivo ancora più certo. In linea con il sindaco Salvo Pogliese, abbiamo chiesto all’SRR (ente che racchiude 28 comuni sul tema rifiuti) di occuparsi di questo problema che non è più solo di Catania ma delle grandi città metropolitane in genere. In ogni caso, per ridurre definitivamente il pendolarismo dei rifiuti, è necessaria un’azione sinergica da parte di tutti i comuni coinvolti.” Un risparmio non indifferente, che spinge il comune di Catania a voler contrastare il pendolarismo dei rifiuti a lungo termine. Si proseguirà, intanto, con la riduzione dei cassonetti in specifiche aree della città più soggette a questo fenomeno: “Esiste già uno studio sulla circonvallazione di Catania – afferma l’assessore Cantarella – che è una delle zone più colpite. Li abbiamo già tolti dall’area di Viale Lainò, ad Aci Castello, dove si creavano discariche enormi e adesso si fa la raccolta porta a porta. Stiamo procedendo gradualmente, perché bisogna formare i cittadini e trovare le risorse per la differenziata, ma si farà prima dell’estate.”