Aiuti per le famiglie, le imprese e il turismo, ma ancora tante restrizioni. Il comune di Catania mette in campo diversi strumenti di welfare per aiutare i cittadini a fronteggiare l’emergenza Covid-19, ma nel rispetto delle limitazioni necessarie a prevenire il contagio. In un’intervista rilasciata a Catania Today, il primo cittadino etneo Salvo Pogliese ha rammentato come la raccolta fondi avviata dal comune, “Catania aiuta Catania”, grazie alla quale sono stati raccolti oltre 360.000 euro, ha permesso di anticipare le risorse nazionali e regionali destinate alle famiglie e alle imprese in difficoltà. Molti di questi fondi sono già arrivati, altri sono in dirittura d’arrivo. Dei 2.550.000 euro messi a disposizione dalla Protezione civile nazionale, il comune erogherà 400 euro alle famiglie in difficoltà accreditando 80 euro a settimana. I primi 80 euro sono già stati destinati a 300 famiglie. Saranno anche previsti buoni per gli affitti, con 280 euro per nucleo più 50 euro per le utenze. Le famiglie sono state agevolate anche con la sospensione della Tari e delle rette per gli asili nido, la rateizzazione delle bollette e i buoni spesa. Pacchi di beni alimentari sono stati inoltre consegnati a domicilio a 500 famiglie ma ne saranno distribuiti altri. Un modo per aiutare anche le imprese siciliane visto che l’80% dei beni dei pacchi spesa è costituito da prodotti realizzati in Sicilia. Agevolazioni anche per le attività commerciali, già esentate dal pagamento della tassa di utilizzo del suolo pubblico, e per gli albergatori, per i quali è stata sospesa la tassa di soggiorno fino al 15 luglio. Dalla Regione le casse comunali hanno già ottenuto 1.800.000 euro, un’anticipazione dei 6.200.000 euro destinati alla città di Catania. Somma che potrà essere raddoppiata se verrà approvata la nuova legge di bilancio dal governo regionale. Prevista anche una rimodulazione delle risorse, che saranno destinate all’edilizia scolastica e all’emergenza abitativa. Si parla di circa 44 milioni di euro. Inoltre, con l’invio da parte della Protezione civile regionale dei kit per i tamponi, sarà possibile effettuarne circa 400 al giorno. Il cimitero e i mercati rionali? Non possono riaprire. Questi ultimi andrebbero recintati per contingentare il flusso e mantenere le distanze. L’idea è quella di spostare fiera e pescheria in altre zone dove sia possibile costruire queste recinzioni. La fase 2? In estate dovrebbero riaprire gli stabilimenti balneari, della Playa e non solo, ma con dei correttivi per tutelare la salute dei bagnanti. Inoltre la Regione, grazie all’uso di fondi europei, si impegna a pagare una notte delle tre di soggiorno in Sicilia o due notti delle cinque. Possibile riapertura anche dei cantieri pubblici. Pogliese ha anche parlato del crollo del palazzo di via Castromarino. “Abbiamo chiesto il dissequestro dell’edificio alla Procura per poterlo mettere in sicurezza – ha commentato – aspettiamo una risposta. Intanto anche in questo periodo d'emergenza ci siamo attivati al massimo per aiutare le famiglie rimaste senza casa”.