Il panorama culturale catanese non va in vacanza. Il Catania Book Festival - che si è svolto dal 21 al 23 maggio di quest’anno, registrando presenze numerose e un parterre di ospiti d’eccezione - continua a proporre cultura al capoluogo etneo organizzando la presentazione del libro Sulle tracce di Livingstone, edito da Infinito Edizioni, di Filippo Scamacca del Murgo, Ambasciatore italiano in Zambia. Simone Dei Pieri, direttore del Catania Book Festival, ha parlato intervistato per Sicra Press di letteratura, temi d’attualità e anticipazioni sui prossimi eventi dedicati al pubblico. Appuntamento mercoledì 21 luglio alle 19:00 presso i locali di Palazzo Scamacca a Catania (Piazza Scamacca n. 1) per parlare di cultura, di letteratura e di rapporti tra Italia ed Africa nell’incontro organizzato dal Catania Book Festival con un intervento del COPE - Cooperazione Paesi Emergenti. Alla fine dell'incontro, il cui accesso è gratuito su prenotazione e fino ad esaurimento posti, sarà prevista una degustazione dei vini provenienti dalla cantina Murgo. Come ribadito proprio dall’autore, l’Africa, a causa di dinamiche demografiche, ecologiche, economiche e geostrategiche è la nuova frontiera, per noi e per l’Europa. «Assieme all’Europa abbiamo tutto l’interesse di difendere l’obiettivo di una Africa libera, prospera, inserita nel circuito della circolazione delle idee e della conoscenza, e di scongiurare il rischio di un suo asservimento agli interessi di altri, di un dominio degli egoismi, dei conflitti e di dinamiche che provocano flussi di migranti irregolari. Il ricordo e la conoscenza di questi italiani che allora ed adesso operano con e per le popolazioni zambiane e malawiane ha quindi una grande attualità. E’ una base dalla quale ripartire, rafforzati dalla conoscenza del passato e del presente. Il libro è basato sulla mia esperienza di Ambasciatore accreditato in quei Paesi e sulle testimonianze di tante persone che ci vivono». L’evento del 21 luglio è un occasione per “battere il ferro finchè è caldo”, mantenendo vivo l’interesse culturale del catanesi? «Si ma non solo - risponde Simone Dei Pieri, direttore del Catania Book Festival - Con il Cbf abbiamo avuto la fortuna di coinvolgere numerosissimi autori, autrici e personaggi del mondo di spettacolo e cultura. Adesso vogliamo continuare il nostro lavoro spalmandolo lungo tutto l’anno, per fare in modo che sia una cosa progettuale e non fine a se stessa (che si apre e chiude nell’arco di tre giorni)». Gli incontri sono dunque come un filo conduttore che possa tenere acceso l’interesse verso la cultura, «sì, serve a dare alla città, ma non soltanto, la possibilità di avere durante l’anno delle occasioni di approfondimento di determinati temi. Per questo abbiamo anche già lanciato i Catania Book Days di settembre, dal 20 al 25». In Sicilia, a Catania, parlare di cultura si può. È un errore, un luogo comune ritenere che il panorama culturale catanese sia sterile o è davvero così? Dei Pieri lancia una riflessione: «Più che di eventi c’è carenza di persone che osano. Bisogna avere il coraggio di “fare cose” e di osare, ad esempio il nostro festival si è apertamente schierato in favore dei diritti civili: eventi culturali devono parlare di temi concreti, la cultura è proprio discussione su questi temi concreti (economia, geopolitica, diritti). Per questo il 21 luglio porteremo l’ambasciatore italiano in Zambia e parleremo di storia, geopolitica ecc. È questa la grave mancanza: eventi culturali ce ne sono tanti, bisogna però tornare ai temi». Nell’attesa del prossimo Catania Book Festival ci si chiede quali saranno i progetti della terza edizione del festival del libro e della cultura ai piedi dell’Etna e quali sorprese saranno riservate al pubblico. «Ai Catania Book Days di quest’anno ci sarà una “sorpresona” - anticipa Dei Pieri, senza lasciar però trapelare spoiler - e a breve ci sarà un incontro speciale con un ospite altrettanto speciale, dove parleremo di temi importanti e attuali». Non resta che aspettare per saperne di più, come quando - leggendo un libro - se ne sfogliano le pagine per scoprirne il finale. A Catania si parla di cultura?