La solidarietà è un’arma potente, un antidoto efficace soprattutto per coloro che vivono realtà difficili, che vivono un quotidiano fatto di sfide e carenza di possibilità. Proprio attraverso azioni di solidarietà, impegno e azioni concrete opera l’Associazione Primavera e l’Istituto Mary Poppins, presenti da anni nel territorio di Librino operanti attraverso attività educativo assistenziali in favore di minori a rischio. «Siamo presenti sul territorio di Librino da quasi 25 anni e da allora siamo diventati un punto di riferimento per circa 80 famiglie che ad oggi accogliamo - queste le parole di Anna Pennisi, presidente dell’Associazione Primavera e dell’Istituto Mary Poppins - Le famiglie sanno che offriamo consigli, siamo pronti ad ascoltare le loro necessità, arrivano al nostro istituto e sanno di trovare un aiuto concreto. Nei piccoli di ieri, che sono diventati i grandi di oggi, si è instaurato un senso di rispetto reciproco.» Partire dalle periferie, accendere un faro su quanto di buono esiste in ogni territorio della città, senza lasciare indietro alcune aree considerate “marginali”: questo è il passo che bisogna compiere se si vuole concretizzare il concetto di solidarietà «Aumentando le strutture, fornendo risorse, favorendo le opportunità delle periferie. Questo puntiamo a fare con la nostra attività, vogliamo dare opportunità, far capire soprattutto ai più piccoli che esiste di meglio, che si può fare sempre meglio e migliorare la propria vita. Come fare? Anzitutto con l’esempio». Il contributo alla crescita di quartieri e territori viene fornito anche da quelle realtà che, attraverso donazioni, fanno sentire la propria vicinanza alle persone che ci vivono: è il caso dell’azienda Coppola Patate, che ha contribuito all'attività di solidarietà donando il proprio prodotto alle famiglie del quartiere di Librino, «abbiamo ricevuto in beneficienza circa 50 sacchi di patate - commenta Pennisi - che sono stati consegnati alle famiglie». «Se ne avranno ulteriore bisogno, non dovranno fare altro che chiedercelo - commenta Pietro Coppola, titolare della ditta Coppola Patate. «La nostra azienda - prosegue - crede profondamente nella responsabilità sociale di impresa e per noi l'attenzione verso chi ha bisogno diventa un valore. La nostra produzione è in Campania, ma abbiamo diversi rivenditori del nostro prodotto in Sicilia e avendo saputo che le periferie Catanesi hanno delle famiglie che in questo momento vivono una fase delicata, non abbiamo esitato a inviare il meglio delle nostre patate». «La beneficienza è un segnale importante - ribadisce Anna Pennisi - a maggior ragione quando questa viene da più fronti: sono arrivate donazioni dall’azienda Coppola, da Parmalat, dalla Vis Foundation, dai ragazzi del Cutelli, che spontaneamente hanno avviato una raccolta fondi portando la spesa per le famiglie più fragili e del materiale didattico per i bambini». Quello che Anna Pennisi tiene a sottolineare è il senso forte di solidarietà registrato da più parti: «Soprattutto durante la pandemia abbiamo ricevuto fondi anche da privati cittadini che hanno voluto starci vicino, per certi versi la situazione pandemica ha sollevato un senso di solidarietà forte nei confronti dei più fragili. Addirittura c’è stata una gara di solidarietà tra gli abitanti stessi, che ricevevano i pacchi della spesa e dicevano “io non ne ho bisogno stavolta, voglio lasciarli agli altri”. Non si può negare che alcune realtà del nostro territorio vivano disagi e situazioni inimmaginabili, alcune mamme sono mosse dalla disperazione, noi facciamo quello che possiamo». Solidarietà, donazioni e impegno sono dunque strumenti indispensabili, ma questi a poco servono se non sono sedimentati in un territorio fatto soprattutto di educazione, «a Librino si registra un altissimo abbandono scolastico, dobbiamo riuscire a far comprendere l’importanza dell’educazione, e quanto nel concreto essa possa essere utile. Bisogna creare attività che facciano emergere il buono dei bambini, che diano le possibilità che tutti i bambini, a prescindere dal loro luogo di nascita, devono avere».