Sembra una soap opera ma invece è realtà. Salvo Pogliese è stato di nuovo sospeso dalla carica di sindaco di Catania, per il tempo che gli resta da scontare, a seguito di una nuova ordinanza prefettizia: gli è stato comunicato che gli effetti della legge Severino sul sindaco condannato per peculato dovranno essere riattivati, per aggiungere ai quattro mesi e 13 giorni già trascorsi lontano da Palazzo degli Elefanti anche i restanti, fino ad arrivare al totale complessivo di 18 mesi. Al Comune sarà nuovamente Roberto Bonaccorsi a prendere in mano la situazione, il vice sindaco. La vicenda che coinvolge il sindaco etneo comincia a luglio del 2020: a Palermo, viene condannato a quattro anni e tre mesi, in primo grado, per peculato. Il processo riguarda le presunte spese pazze negli anni in cui Pogliese era un deputato dell’Assemblea regionale siciliana per Forza Italia.Dopo la sentenza viene quindi applicata la legge Severino e scattano ovviamente 18 mesi di sospensione. Pogliese lascia l’incarico e, nel frattempo, fa ricorso al tribunale Civile contro la sospensione, sostenendo che sia illegittima; accade che alcuni rilievi della difesa del sindaco vengono accolti dai giudici etnei, che mandano la palla a Roma alla Corte Costituzionale, dicono al tribunale Civile di Catania. E così nel dicembre 2020 la sospensione viene, a sua volta, sospesa. Così il sindaco torna al suo posto. Ci vuole un anno (2 dicembre 2021) perché la Corte Costituzionale si esprima, sottolineando che la sospensione non è una pena, bensì una misura preventiva. Il 22 gennaio 2022 il tribunale Civile di Catania celebra l’udienza e rimette ogni decisione alla Prefettura; è solo oggi pomeriggio si è saputo della nuova sospensione. LA REAZIONE DI POGLIESE - Il sindaco Pogliese ha diffuso la seguente nota: “In maniera del tutto inaspettata mi ritrovo a commentare l’ennesimo atto che riporta indietro le lancette della mia esperienza da Sindaco. Oggi pomeriggio ho ricevuto dal Prefetto una nota, in assenza di una ordinanza da parte del Tribunale, che mi comunica la sospensione dalla carica di Sindaco; il tutto con una interpretazione della normativa, a giudizio di illustri giuristi errata, in contrasto con la stessa ultima sentenza della Corte Costituzionale nei miei confronti, che ha sancito la “natura giuridica cautelare e non sanzionatoria della sospensione”. La stessa legge Severino sarà sottoposta a referendum in primavera e ci sono numerosi disegni di legge per modificarla, dopo l’analoga vicenda che ha coinvolto per ultimo il sindaco del Pd di Reggio Calabria. Ho lasciato un comodo seggio a Bruxelles e l’immunità parlamentare che mi avrebbe tutelato dall’applicazione della Severino, per servire la mia Città. Astenendomi per sensibilità istituzionale dallo svolgimento delle funzioni di Sindaco, aspetterò i chiarimenti del caso prima di fare tutte le opportune valutazioni e assumere scelte consequenziali”.