Il sindaco di Catania perde l'ennesimo ricorso. Stavolta contro la Prefettura e contro il Ministero degli Interni. La Procura di Catania puntualizza infatti che «la nota del Prefetto del 24 gennaio 2022 non può qualificarsi come provvedimento amministrativo, ma rappresenta piuttosto una comunicazione» per «chiarire dal punto di vista della Pubblica amministrazione» la «durata della sospensione residua». La Procura di Catania dunque nella memoria depositata nella Prima sezione del Tribunale civile del capoluogo etneo, ha reso noto che il ricorso presentato dai legali del sindaco Salvo Pogliese contro la Prefettura e il ministero dell'Interno sulla sua sospensione per 18 mesi dall'incarico di sindaco di Catania, in applicazione della legge Severino, è inammissibile, nullo e, comunque, infondato per difetto dei requisiti". La decisione in sostanza arriverà nei prossimi giorni. Al centro del contenzioso davanti al Tribunale l'applicazione della sospensione dall'incarico di sindaco e, in particolare, se si può interrompere o meno il conteggio della durata dei 18 mesi. Secondo i legali di Pogliese, gli avvocati Eugenio Marano e Claudio Milazzo, non è possibile, proprio perché, sostengono, è un provvedimento cautelare con un inizio e una fine. Per la Prefettura di Catania invece la durata può essere "congelata" per poi fare ripartire il conteggio proprio dall’interruzione. Quest’ultima tesi è stata condivisa dalla Procura etnea. Ricordiamo che Pogliese è stato condannato il 23 luglio 2020 dal Tribunale di Palermo per peculato a 4 anni e 3 mesi di reclusione nel processo su rimborsi all’Ars (indagine conosciuta come Spese Pazze alla Regione) come vicepresidente del gruppo del Pdl. Il processo d’appello comincerà il prossimo 9 giugno.