“L’annuncio di inceneritori che nemmeno farà mai, ma che sventola per coprire i suoi disastri in tema di rifiuti e una finanziaria arrivata fuori tempo massimo che ci costringerà, bene che vada, alla gestione provvisoria con tutte le negative conseguenze del caso. Gli ultimi rantoli del comatoso governo Musumeci sono forse i peggiori. Basta, anziché minacciare le dimissioni ogni volta che gli manca il terreno sotto ai piedi, le presenti una volta per tutte. Faccia la prima cosa giusta del suo mandato: subito dopo l’approvazione della Finanziaria, se ne vada”. Lo ribadisce Nuccio Di Paola, capogruppo del M5S all’Ars, che ieri ha tenuto una conferenza per sottolineare quelli che considera gli ultimi scivoloni “del governo peggiore della Sicilia degli ultimi decenni”. Alla conferenza stampa hanno partecipato oltre al capogruppo Di Paola, Luigi Sunseri, che ha illustrato la “preoccupante” situazione della legge Finanziaria, e Giampiero Trizzino, Ketty Damante, Gianina Ciancio e Jose Marano che hanno parlato della questione inceneritori, le tre deputate in quanto rappresentanti di territori (Gela e Catania) dove gli impianti potrebbero essere realizzati. Ketty Damante è stata molto chiara: “Davvero per Musumeci la città sacrificabile per la Sicilia è sempre Gela? Un’altra scelta scelta penosa come già accaduto per la discarica Timpazzo con il conferimento dei rifiuti di mezza Sicilia. Gela è una città che ha dato troppo dal punto di vista ambientale. È un’area Sin (siti di interesse nazionale rappresentano aree contaminate molto estese classificate come pericolose dallo Stato Italiano e che necessitano di interventi di bonifica del suolo) e rientra in un piano di gestione Rete Natura 2000. Studi, azioni di risanamento vengono così buttati al vento perché Musumeci e il suo governo sono stati incapaci di gestire l'emergenza rifiuti. Non possiamo accettarlo e faremo di tutto per impedire che i gelesi subiscano questo ennesimo disastro ambientale”. Giampiero Trizzino ha spiegato nei dettagli: “Non c’è uno straccio di documento passato dall’ Ars e governo che parli di inceneritori, non sono state coinvolte le città di Gela e Catania, individuate come sedi per la costruzione degli inceneritori, e non sono state coinvolte nemmeno le Srr, come vorrebbe la legge. Le possibilità di avviare un ricorso al TAR sono talmente tante e sufficienti a capire che questa è una operazione elettorale, fatta per di più a sei mesi dalla fine della legislatura. L’unico atto che è stato prodotto dal governo è una manifestazione di interesse rivolto agli imprenditori. Singolare il fatto che lo stesso sindaco di Gela non aveva conoscenza alcuna del fatto che la sua città era stata individuata dal governo Musumeci per ospitare un inceneritore”.