Un terreno acquistato per costruire la casa dei sogni. Già, ma quale casa dei sogni? Su quale terreno? Il malcapitato protagonista di questa vicenda si chiama Salvatore Neri; nel 1991, ha acquistato ad Adrano nel catanese, alla cifra di 50 milioni delle vecchie lire, un terreno in contrada San Nicola che si estende per 185 metri, di cui 120 edificabili; e da allora, incredibilmente, si ritrova ancora oggi in una situazione di totale incertezza, senza un'abitazione, abbandonato a se stesso dal Comune e tenuto in uno stato di "stand by" per anni e anni dalla Sovrintendenza, sostenendo che proprio nel terreno acquistato, vi siano tracce di antiche abitazioni elleniche. Basta così poco per negare a un uomo e a una famiglia di poter programmare il proprio futuro? Nel mentre nelle zone limitrofe, continua incessante l'abusivismo edilizio.
La vicenda inverosimile inizia con la scoperta di antichi resti ellenici
Che sia vero, o una forma di vero o proprio "sfratto", il reale problema della famiglia Neri si riscontra nelle pratiche burocratiche, che da sempre hanno significato questione di rallentamenti vari, e nell'improvviso intervento della Sovrintendenza, dichiarando come di fatto fosse impossibile edificare, in seguito ad un rinvenimento di un'antica abitazione ellenica, stipulando quindi ufficialmente una procedura di esproprio alla somma di 24 mila euro, che a detta di Salvatore Neri, oltre a non essere mai arrivati, hanno vincolato da 30 anni a questa parte lui e la sua famiglia, che tanto aveva faticato e risparmiato per potersi permettere più che il coronamento del loro sogno, ricevendo poi una vera e propria privazione di libertà.
La questione risulta essere rilevante anche per Tania Andreoli, presidente della "LAAIS" (Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani) sensibile e battagliera, che da sempre con competenza e carisma da vendere, si è mostrata alleata di ingiustizie simili. La Andreoli, aveva comunque invitato a nome della Sovrintendenza la Dottoressa Angela Merendino della Tutela e acquisizione, la Dottoressa Aprile, e da Palermo in remoto il Dottor Giuseppe Alongi dell'Assemblea Regionale Siciliana del servizio Patrimoni Culturali, che però, non si sono presentati. La presidente della "LAAIS" ha considerato la vicenda del signor Neri come una vera "alienazione ai danni dell'utente", sfiorando i limiti del bizzarro, data la vastità di abusivismo edilizio nei paraggi (e non solo). La vicenda però si infittisce quando la responsabilità rimbalza al comune di Adrano, al quale Salvatore Neri si è appellato moltissime volte, continuando però a non ricevere alcuna risposta e perseguendo una politica di totale indifferenza, sottomesso dalla Sovrintendenza che, come sostiene il signor Neri, non gli ha permesso di poter godere nemmeno di un piccolo spazio per costruire un orticello, che avrebbe allievato (in piccolissima parte) i dolori e le sofferenze della sua famiglia.
La proposta per risolvere una volta per tutte la situazione
La proposta di Tania Andreoli per risolvere con la Sovrintendenza è di optare in un risarcimento che deve naturalmente tener conto degli interessi legali e morali del signor Neri, liberandolo dal vincolo del terreno, evitando l'ennesima causa giudiziaria che porterebbe come afferma la Andreoli "una conferma della malattia del sistema politico siciliano", anche ad una profonda delusione nei confronti della famiglia Neri che dichiara "Mi sento preso in giro dallo Stato".
Samuele Costanzo