Dopo il blackout di ieri, primo aprile, il sito dell’Inps sembrerebbe aver ripreso a funzionare correttamente. Qualche malfunzionamento si è registrato nelle prime ore di questa mattina per il numero troppo alto di accessi per richiedere i bonus. Impostando l’indirizzo della homepage appariva il messaggio di errore “impossibile raggiungere il sito”. Oppure apparivano tre voci riconducibili al decreto Cura Italia (Indennità 600 euro, Bonus baby sitting e Congedi Covid-19) ma cliccandoci sopra era di nuovo messaggio di errore. Da più parti è stato ipotizzato un attacco hacker al sito, che ne avrebbe causato il totale malfunzionamento. La polizia postale sta svolgendo le indagini necessarie, ma in ogni caso l’Inps è corsa ai ripari. L’accesso ai servizi telematici per ottenere il bonus da 600 euro è adesso distribuito in questo modo: dalle 8 alle 16 possono accedervi patronati e intermediari abilitati secondo le modalità consuete, mentre dalle 16 alle 8 i servizi sono disponibili per i cittadini, che devono utilizzare il codice pin in loro possesso. Alla riapertura del sito Inps le domande sono continuate ad arrivare. All’una della scorsa notte erano già 517.529 e attualmente ne arrivano circa 100 al secondo, ma il sistema, dopo lo scaglionamento in base agli orari, dovrebbe restare in piedi. In ogni caso dall’Istituto arrivano rassicurazioni per quanto riguarda i tempi di erogazione. “Velocizzeremo al massimo l’iter. Non aspetteremo di ricevere tutte le domande prima di procedere alla liquidazione, ma partiremo prima. Con i tempi di bancabilità penso serviranno circa quindici giorni”, ha affermato la direttrice generale dell’Inps, Gabriella Di Michele, in un’intervista al Corriere della Sera. Ma a chi spetta il bonus da 600 euro? Intanto si tratta di una somma una tantum, erogata cioè una volta soltanto, e che, non concorrendo alla formazione del reddito, dovrà essere assoggettata ad imposizione fiscale. Ne possono beneficiare liberi professionisti, titolari di Partita Iva, collaboratori coordinati e continuativi, lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’AGO (Artigiani, Commercianti, Coltivatori diretti, coloni e mezzadri), stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, operai agricoli a tempo determinato e lavoratori dello spettacolo, iscritti al Fondo pensioni dello spettacolo. Queste categorie possono accedere al bonus se hanno i requisiti previsti dal decreto Cura Italia. In particolare il lavoratore non dovrà percepire una pensione diretta.