Una nuova previsione sulla pandemia di Covid-19 giunge dall’Istituto per le Misurazioni e la Valutazione della Salute (IHME), organizzazione indipendente della School of Medicine dell’Università di Washington. Questa si basa sul picco di decessi e ricoveri registrati nella città di Wuhan, in Cina, dove il virus è stato individuato per la prima volta, e in altre sette località europee che lo hanno già raggiunto: Madrid e Castile-La Mancha in Spagna; Toscana, Emilia-Romagna, Liguria, Piemonte e Lombardia in Italia. Al momento, soltanto Wuhan registra dei numeri sempre più vicini allo zero. Secondo quanto riportato da questo nuovo studio, durante la “prima ondata” della pandemia i decessi in Europa raggiungeranno quota 151.680, il che non esclude una possibile insufficienza di respiratori e posti letto in terapia intensiva. Negli ultimi giorni, si è però registrata una diminuzione di vittime da Coronavirus in paesi come la Spagna o la stessa Italia. Il direttore dell’Istituto per le Misurazioni e la Valutazione della Salute, Cristopher Murray, sostiene che questo risultato si deve alle misure di distanza sociale che le nazioni maggiormente colpite hanno subito messo in atto: mantenendole, il peggio potrebbe essere già stato superato ma non si esclude una “seconda ondata” di infezioni, ospedalizzazioni e decessi qualora dovessero allentarsi le misure e le precauzioni adottate per fronteggiare l’emergenza. Le prossime settimane saranno ancora preoccupanti per diversi paesi europei, come Olanda, Austria, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Romania e Regno Unito che raggiungeranno il picco giornaliero intorno alla terza settimana di aprile. Per quanto riguarda l’Italia, lo studio prevede la fine della pandemia (dunque 0 vittime giornaliere) per il 19 maggio, con un totale di decessi pari a 20.300 persone al 4 agosto 2020. E mentre alcune regioni attendono ancora il picco, come la Calabria e la Puglia che lo raggiungeranno nel corso del mese di aprile, in Sicilia si prevede che la pandemia avrà fine il 22 aprile, con un totale di 200 decessi o poco più. Ma queste previsioni, secondo l’Istituto, si potranno realizzare solo se non si avrà un allentamento delle misure di distanziamento sociale o un rimbalzo dei contagiati. In quel caso, la previsione potrebbe totalmente stravolgersi.