Contagi in calo in Sicilia, meno ricoveri in ospedale e meno posti occupati in terapia intensiva, le guarigioni nell’isola adesso superano i decessi, ma continuano a preoccupare i focolai. E non bisogna abbassare la guardia, anzi. Occorre continuare a stare a casa ed uscire solo per lo stretto necessario, del resto, vanificare tutti gli sforzi e i sacrifici compiuti finora non sarebbe intelligente e rispettoso nei confronti dei tanti medici e infermieri ogni giorno in trincea. Nell’isola non c'è quel crollo di contagi tale da permettere di attuare la fase 2, atteso è il picco dell’epidemia, “ecco perché dobbiamo stare guardinghi almeno fino al 20 aprile“, lo ha sottolineato nei giorni scorsi il governatore siciliano Nello Musumeci. La Sicilia dunque si prepara per il picco del contagio, e la guerra al coronavirus si combatterà anche con una rete ospedaliera che a regime potrà contare su 3.405 posti letto: 2.800 per la degenza ordinaria e 605 per la terapia intensiva... Intanto a Pasqua e a Pasquetta ognuno a casa propria, senza parenti e pranzi a domicilio. Stop a gite e pasti fuori. Si mangia in casa, peraltro con i soli componenti del nucleo familiare più ristretto. Controlli e multe per chi cerca di andare alle seconde case. Sono previsti posti di blocco su tutte le strade in entrata e in uscita dalle città. I controlli saranno serrati nei comuni delle località di vacanza. Chi è fuori casa senza una giustificazione valida rischia una multa da 400 a 3000 euro e nei casi più gravi la denuncia per falso. E lo stop vale anche per gli spostamenti all’interno dello stesso comune. Non si può andare a trovare la nonna o la zia anche se abitano a poca distanza dalla propria abitazione. Le messe saranno celebrate, ma senza fedeli presenti in chiesa. Cambio radicale di abitudini ai tempi del coronavirus insomma. C’è ancora strada da fare… Bisogna stringere i denti, resistere… per poi, finalmente, tornare alla normalità…