Giallo sui numeri covid nelle Rsa del nostro paese. Nel bilancio della più grande tragedia sanitaria del dopo guerra italiano c’è un mistero al vaglio dei magistrati: 1.310 morti “di raffreddore”, di cui 874 nella sola Lombardia. A far luce sulla vicenda è il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità che, su 577 strutture raggiunte, il 26,6% del totale (2.399), segnala 3.859 morti dal 1 febbraio con 133 pazienti risultati positivi al tampone Covid-19 e 1.310 con sintomi simil-influenzali. I lutti si moltiplicano, così come le inchieste e le polemiche politiche. Nonni scomparsi in solitudine, familiari per giorni senza notizie. Accuse alle Regioni, in particolare in Lombardia, per non aver tutelato la salute di pazienti e operatori. L’universo delle Rsa è diventato l’ultimo fronte dell’epidemia. E proprio le Residenze sanitarie assistenziali sono strutture fragili nella dinamica di questa epidemia, e i problemi sono molti, non solo in Lombardia. Secondo la ricerca dell’Istituto superiore di sanità, a livello nazionale (547 Rsa rispondenti) l’85.9% delle strutture ha riportato la mancanza di Dispositivi di Protezione Individuale, il 17.7% ha riportato una scarsità di informazioni ricevute circa le procedure da svolgere per contenere l’infezione. L’11.9% segnala una carenza di farmaci, il 35.1% l’assenza di personale sanitario e l’11.3% difficoltà nel trasferire i residenti contagiati da COVID-19 in strutture ospedaliere. E per contenere ulteriormente ogni forma di possibile contagio dal Coronavirus arrivano misure speciali per le case di riposo siciliane. Nello specifico, per le case di cura, oltre ad un vademecum che sarà inoltrato alle case di riposo censite, sono previsti dei controlli e degli screening periodici su ospiti e personale attraverso il tampone o test sierologici. In ciascuna struttura sarà necessario individuare un responsabile del biocontenimento che avrà il compito di sovrintendere a tutte le azioni di prevenzione come garantire la tracciabilità degli operatori sanitari e di tutto il personale. I dipendenti dovranno essere formati anche sul corretto uso e smaltimento dei dispositivi di protezione individuale ed andranno implementate anche le pulizie delle strutture. Fra le misure adottate anche il divieto assoluto di visite dall'esterno di parenti e conoscenti e l'organizzazione di attività ludiche e ricreative e la somministrazione dei pasti in ambienti comuni. La misura incoraggia poi le case di cura ad adoperare le tecnologie digitali, come le videochiamate con smartphone e tablet, per garantire il contatto tra gli ospiti e i loro familiari…