La Fsi-Usae è stata sentita in audizione dall'Ufficio di presidenza della 11a Commissione del Senato che ha provveduto a dar luogo a tutta una serie di incontri riguardanti la modifica dei disegni di legge 934 e 2347 in materia di inserimento di infermieri e oss fra le categorie usuranti. A partecipare anche il Segretario Generale della Fsi-Usae, Adamo Bonazzi che, insieme con il Coordinatore Nazionale degli Infermieri Calogero Coniglio, si sono impegnati a favore dell'iniziativa parlamentare. La richiesta avanzata da entrambi al Presidente di Commissione ed a tutti i senatori presenti, è stata quella di integrare fra le categorie usuranti, non solo infermieri ed oss, ma tutte le professioni sanitarie e sociosanitarie che operano quotidianamente in ambito ospedaliero. Stiamo parlando di ben 22 ulteriori figure che così facendo si andrebbero finalmente ad aggiungere. "Sono tutte figure che oggi giorno sono chiamate spesso a ricoprire turni notturni senza nemmeno essere avvisate per tempo - spiega Coniglio - tutti svolgono un ingente carico di lavoro, per non parlare poi di coloro che sono costretti a fare qualcosa di ulteriore per carenza di personale, raddoppiando quindi il loro servizio in struttura". Ruolo non da poco, ad esempio, anche quello dell'ostetrica la cui figura è fondamentale per tutte le 24 ore nelle sale parto, oltre al fatto che a questa sono assegnate responsabilità professionali elevate date dall'elevato rischio cui si potrebbe andare incontro nella fase di nascita di un bambino. "Ostetriche e non solo, pensiamo ad esempio a tutti quei tecnici di laboratorio che ogni notte vengono chiamati per degli esami d'urgenza. Ci sentiamo tutti dimenticati". Dimenticati in primis dal Governo, continua Coniglio rincarando la dose soprattutto sulla problematica Covid e su quello che l'intera categoria sanitaria ha dovuto vivere sin da inizio pandemia: … “Non ne parla mai nessuno, ma molti operatori contagiati tutt’oggi riscontrano sintomi dispnoici e affaticamento. Cosa dire poi dell'assenza dei dispositivi di protezione individuale; ho visto personale uscire la notte per andare nei magazzini di altri ospedali alla ricerca di tute e mezzi di protezione utili per poter proseguire in sicurezza il loro turno lavorativo". "Tutto questo è vergognoso - sottolinea arrabbiato - io stesso mi sono dovuto separare dai miei figli e dalla mia famiglia per la paura di poterli contagiare. A noi chi ci pensa? Il servizio sanitario è crollato, basti pensare a quello della Lombardia, nemmeno il più virtuoso è riuscito a farcela. Gli ospedali erano già in condizioni critiche, privati di reparti e personale e proprio la pandemia è riuscita a dare il colpo finale a tutto questo disordine". Stiamo parlando di più di 100 infermieri e oltre 200 medici deceduti. Numeri non da poco che raccontano la morte di persone che hanno lottato per la situazione emergenziale e per tutti coloro che venivano e sono colpiti anche adesso dal Covid. Si parla di gente che ha sacrificato sé stessa in virtù di un senso di dovere sproporzionato e fra i più nobili. "Dal punto di vista economico non siamo stati premiati in alcun modo. Premi Covid non pagati, turni che, ripeto, sono stati raddoppiati e famiglie totalmente stravolte. Parlando poi del rinnovo del contratto nazionale del comparto di sanità pubblica devo dire che è vergognoso. Siamo pagati addirittura meno degli operai e alla nostra sicurezza non ci pensa nessuno". Insomma, uno sfogo forte quello di Coniglio. Frasi, le sue, che testimoniano attimi di vita vissuta in onore della propria professione, la stessa che oggi si dimentica malgrado quanto peso porti addosso. Infermieri, oss, ma anche altre 22 figure importantissime che ogni giorno svolgono il loro mestiere con estrema responsabilità e accortezza. Capiamo dunque quanto sia usurante il lavoro di questi 'angeli umani', seppur troppo spesso ne dimentichiamo l'importanza.