Emergenza abitativa in Sicilia, con particolare riferimento a Catania e Palermo, questi comunicati di Asia Usb. "È ormai notizia di qualche mese fa la programmazione di circa 1700 sgomberi da parte del Comitato provinciale di Ordine Pubblico e Sicurezza che riunisce i vertici di Prefettura, Comune di Palermo e Questura; la fonte, interna agli uffici del Comune, preferisce non rivelarsi per paura di rappresaglie da parte delle nuove designazioni assessoriali. Negli ultimi mesi le proteste dei/delle senzacasa raggiunti/e da ordinanza di sgombero sono riuscite a ottenere una proroga per quelli programmati negli stabili abbandonati e occupati per necessità da più famiglie (37 nel caso di una palazzina di Uditore, con più di 50 minori) ma i nuclei singoli non riescono parimenti a difendersi dal sopruso e dalla negligenza delle Istituzioni; sopruso che si definisce in atti violenti e di repressione di fenomeni sociali dovuti a carenza strutturale di case popolari (in Italia rappresentano tra il 3 e il 4% del patrimonio immobiliare complessivo contro il 16,5% francese e il 17,5% del Regno Unito, ad esempio) e di politiche abitative pubbliche.Adesso è il turno di una famiglia con 2 minori e di una persona singola, occupanti per necessità di due alloggi in una palazzina confiscata alla mafia in via Doride nella zona di Partanna: giovedì mattina (sono state informate oralmente dalla caserma della zona) verranno sgomberate coattivamente dalle forze dell'ordine senza alcuna soluzione se non quella di dormire in macchina. La famiglia ha richiesto la sospensione dello sgombero per garantire lo spostamento da casa a casa dei soggetti in emergenza abitativa che hanno autorecuperato gli immobili abbandonati che abitano da così tanti anni che, nel caso in cui il Comune o lo IACP recepiscano gli immobili dall'Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati, avrebbero diritto alla sanatoria secondo legge regionale n.8 del 08/05/2018.Anche questo sgombero violento è evitabile; purtroppo, però, la presa ideologica di estrema destra che sta pervadendo il nostro territorio e l'Italia intera, dà vita a queste operazioni violente e disumane e all'assenza di politiche sociali funzionali a garantire i diritti costituzionali. Riportiamo le Istituzioni ai vincoli costituzionali, la bomba sociale che gonfia nella nostra città rischia di esplodere con queste scintille.Giovedì all'alba saremo in via Doride per stare accanto alle vittime di questo sistema criminale: invitiamo amici/che, parenti, giornalisti/e e chiunque voglia costruire la rete di solidarietà popolare che ci può salvare da questa deriva incostituzionale. Vi aspettano caffè e cornetti! Intanto, a Catania, venerdì scorso, nel popolare quartiere di Picanello uno sgombero in seguito ad uno sfratto per morosità non colpevole è stato bloccato e rinviato in primavera."Per sfrattare una madre con due figli, di cui uno minore - dichiara Orazio Vasta, responsabile provinciale di ASIA USB Catania - lo scorso venerdì mattina si sono presentati il proprietario, il suo avvocato, un ufficiale giudiziario, due fabbri, esattamente due, e agenti di polizia in divisa. Mancavano la cavalleria e i marines con i bazooka! C'è stata tantatensione con la polizia aizzata dall'avvocato del proprietario, il quale voleva a tutti i costi che venissi fatto uscire dall'abitazione anch'io, così come aveva chiesto e ottenuto con i rappresentanti presenti di un comitato popolare di quartiere. Mi sono qualificato agli agenti come il sindacalista rappresentante legale di ASIA USB, sindacato inquilini in cui la sfrattata è iscritta, e gli agenti non hanno insistito. Se non ci fossimo stati noi di ASIA USB e la delegazione del Comitato Reddito-Casa-Lavoro Catania cosa sarebbe successo alla nostra iscritta e ai suoi figli?Sarebbero stati buttati fuori dall'abitazione e, verosimilmente, sarebbe stata cambiata la fermatura alla porta d'ingresso. La legalità avrebbe gridato vittoria! E per la madre e i suoi due figli, uno minore, chi sarebbe intervenuto? Nessuno! Sarebbero stati letteralmente gettati per strada! Adesso chiederemo l'intervento della Prefettura e degli assistenti sociali del comune. L'abitare è un diritto ed è assurdo che ci siano a Catania tante case sfitte e abbandonate con tanta gente senza casa!".Palermo, la Prefettura non ha dato risposte
Catania, sfratto esecutivo per madre di due figli