Il nome è stato deciso. Il comitato dei festeggiamenti di Sant'Agata cambia la presidenza. Finisce dunque il mandato di Mariella Gennarino dopo i 2 anni canonici. Si aspetta solo l'ufficializzazione del nuovo presidente che probabilmente sarà un uomo. Il nome? Top secret. Massimo riserbo sia al Comune che in Arcivescovado. Decandendo il Comitato dei festeggiamenti, peraltro, dovrebbero decadere anche tutte le cariche all'interno dello stesso comitato oltre a vari incarichi colaterali. Mariella Gennarino (succeduta a Riccardo Tomasello) potrebbe essere nominata presidente emerito (è solo un'ipotesi), come già avvenuto per Francesco Marano, il primo successore dell'indimenticato cavaliere Luigi Maina.
Nome gradito a tutti
Il nome proposto dal sindaco Trantino come noto, deve essere di gradimento della Chiesa. Il nuovo presidente dovrà certamente prendere con autorevolezza le redini in mano della festa; festa che non è solo la passerella a Palazzo degli Elefanti in occasione della consegna dei riconoscimenti o nella tanto attesa serata del 3 febbraio, dove qualcuno pensa più allo sfarzo che al significato popolare da “sira o tri”. Già, perchè la festa di Sant'Agata è soprattutto nelle strade lontane da piazza Duomo, nelle popolari periferie, con il mondo delle candelore che vorrebbe - una volta per tutte - essere quantomeno ascoltato e non tagliato fuori da ogni tipo di decisione anche quando riguarda proprio il mondo dei cerei, assai dispendioso economicamente. Stesso discorso per il capovara, serve la massima trasparenza e l'indispensabile lungimiranza.
La sicurezza e l'ordine pubblico
Giusto sottolineare la valenza del comitato della legalità della festa ma è anche giusto ricordare che nella passata edizione della festa, quella del 2023, non ha funzionato l'ordine pubblico, per una scarsa organizzazione e per una chiara mancanza di personale. Davvero insufficiente il numero dei vigili urbani dispiegati per le processioni: sia quelle delle candelore che del santo fercolo: confusione e improvvisazione non essendoci in certi casi (via Garofalo?) chiarezza sul da farsi e su come comportarsi.
Insomma, quando si parla di legalità, lo si deve fare a 360 gradi e non solo su certi aspetti o determinate situazioni. Interessanti i tavoli tecnici: ma devono seguire i fatti, ognuno degli interpreti deve metterci la faccia, viceversa si faccia da parte. Legalità, trasparenza e responsabilità Solo così si recupererà la festa a tutto tondo, il resto sono chiacchiere e propaganda, peraltro non richieste.