Per i Consorzi di Bonifica siciliani la questione si sta complicando ulteriormente, considerato che il Governo regionale continua a fare lo struzzo.
In tema di turnover e reiterazione dei contratti di lavoro a tempo determinato, il Sifus, pur avendo sensibilizzato il governatore Schifani lo scorso 17 dicembre a Palazzo d’Orleans attraverso un confronto con il Capo di Gabinetto dott Salvatore Sammartano e con il coordinatore regionale di Forza Italia dott. Marcello Caruso, si sarebbe aspettato che il segnale d’apertura arrivasse nel corso dell’approvazione della Legge di stabilità finanziaria 2025, approvata lo scorso 27 dicembre. Cosa che non è accaduto!
Eppure nell’occasione dell’incontro è stato ribadito che il mancato proseguimento del turnover stabilito dall’articolo 60 lr 9/2021 e confermato dall’articolo 7 lr 3/2024, il quale produrrebbe grande respiro alle programmazioni delle fondamentali attività da porre in essere dai Consorzi di Bonifica siciliani.
A peggiorare la faccenda è la carenza di organico di circa 500 unità di personale tra operai, impiegati e dirigenti, anche se il numero più cospicuo (circa 350 unità) si registra tra le figure professionali degli operai, facilmente individuabili tra quelli contrattualizzati da trent’anni a tempo determinato.
Gli stessi che oggi costano un rimborso di circa 500 mila euro per appena 26 cause promosse in uno su 11 Consorzi di Bonifica mandatari senza rappresentanza che riconoscono il danno subìto per la reiterazione dei contratti di lavoro a termine, grazie a sentenze di Cassazione e quindi fanno giurisprudenza; motivo per cui nel 2025 il datore di lavoro darà parere sfavorevole all’assunzione del personale a tempo determinato garantito dalle cosiddette “Garanzie occupazionali”.
La mancata assunzione di circa 500 lavoratori a tempo determinato produrrà gravi conseguenze per l’agrosistema siciliano, già in crisi per gli invasi vuoti e le reti colabrodo che disperdono il 65% dell’acqua che vi transita per giungere alla bocchetta dei campi coltivati e allevamenti animali!
Tale danno viene rafforzato dal principio istituito mediante una norma legislativa pubblicata nella Gazzetta Ufficiale (GU n.217 del 16-09-2024) Il Decreto Legge 16 settembre 2024 n.131: “Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti da atti dell'Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano” che riconosce risarcimenti che vanno da un minimo di 24 mila euro in caso di 78isti, fino a un massimo di 70 mila euro in caso di 151isti.
Cos’altro bisogna spiegare al Governo regionale che ha richiesto lo stato d’emergenza per la crisi idrica, irrigua, climatica che sta intensificando il processo di siccità e desertificazione!
Il Sifus ha già informato lavoratori ed istituzioni che a partire dal mese prossimo avvierà in tutta Italia una serie di contenziosi per far riconoscere questi risarcimenti ai lavoratori, quando la contropartita è facilmente individuabile, mediante il proseguimento del turnover.
Segr. Naz. Sifus Ernesto Abate