Vi abbiamo dato notizia della vicenda avvenuta a Catania che ha visto coinvolti un padre e una figlia. L'uomo si era separato dalla moglie in modo pacifico, trasferendosi a casa dei genitori e portando con sé la maggiore delle 2 figlie, una 15enne di cui avrebbe in seguito abusato. La piccola, malgrado avesse tentato di dirlo alla nonna, non aveva trovato alcun riscontro, forse perché non creduta. A scoprire il tutto sarebbe poi stata la madre che avrebbe sporto immediatamente denuncia nei confronti dell'ex marito. Questi in sintesi i fatti. Ora passiamo ad analizzare con Sarah Grisiglione, psicologa e psicoterapeuta, l'aspetto psicologico dell'accaduto. "Per prima cosa farei una premessa, nel senso che oggi purtroppo a livello sociale si tende a rimuovere l'abuso sessuale, soprattutto in ambito familiare perché visto come qualcosa di molto difficile da accettare, scomodo ed inquietante". Van der Kolk ne avrebbe parlato come di un'epidemia nascosta, un trauma che "macchia" e che fa fatica persino ad essere ripercorso da chi lo subisce. Dal punto di vista psicologico cosa succede quando la relazione naturale tra padre e figlio viene falsata da un legame di morbosità?: "Si viene a creare una relazione fatta di violenza psicologica, la stessa che comporta un vivido cambiamento nella persona abusata, già visibile attraverso il voler stare spesso con il carnefice o viceversa". Trucchi, bugie, un'intesa tenuta in vita da ricatti morali, pressioni di intimidazione, regali che comprano silenzi. Ma quali sono gli effetti a lunga durata che il bambino può subire? "Depressione, stati d'ansia, attacchi e sbalzi di umore improvvisi, insonnia, disturbi alimentari, tutte cose che rientrano in una ipotetica possibilità di abuso". Ecco, nel caso in questione, non si parla nemmeno di un atto di violenza sessuale fra uomo e donna, piuttosto fra uomo e bambina, ma ancor più fra padre e figlia. A proposito di questo, come si "spiega" il meccanismo che spinge chi ci genera a violentarci?: "Sicuramente ci possono essere, o dei disturbi di personalità, o una problematica di tipo sadico volta a saziare il gusto del proibito". L'uso della pornografia - ricordiamoci che il padre si masturbava con filmati erotici davanti alla bambina - sarebbe quindi un mezzo di soddisfazione per colui che abusa, partendo proprio dal rumore alto degli stessi video, sintomo forse di un'esibizionismo sicuramente malato e perverso. A ciò bisogna anche aggiungere che una giovane di appena 15 anni attraversa diverse fasi che la portano a cambiamenti e scoperte del suo stesso corpo: "Dormiva nel lettone col padre, quando in età di pubertà l'adolescente ha per forza e dunque necessariamente bisogno dei suoi spazi". Il padre le era fin troppo attaccato e gli elementi della vicenda sembrano a volte fin troppo ambivalenti, ambigui. "I genitori devono ascoltare molto i loro figli, portarli a farsi raccontare le vicende che li riguardano senza giudizio però, ma con accoglienza e fiducia, credendo sempre che quello che ci stanno raccontando possa corrispondere a verità". A proposito dell'ascolto, è enigmatica la figura della nonna, la mamma del padre "orco" che nonostante i ripetuti campanelli di allarme ricevuti dalla nipote si sarebbe detta "confusa" e per niente a conoscenza di quanto accadeva fra le sue quattro mura. Come spiegare quindi il fatto che la piccola le avrebbe chiesto spesso di cambiare le lenzuola perché sporche del liquido seminale del papà? È giusto credere che una signora della sua età non sappia comprendere di cosa si abbia a che fare?... nessun rumore strano, allarmante? Il legame era nascosto in un modo tale da render persino ciechi gli occhi di chi viveva con loro in quella casa?: "Mi sembra ci sia stato un non voler guardare, né sentire" - commenta la dott.ssa Grisiglione. "È necessario che questa denuncia prenda corpo, partendo proprio dagli aspetti poco chiari della vicenda e, a proposito dei ragazzi, dico loro di non aver mai paura, ma sempre fiducia persino dei dubbi che hanno...". In questo senso l'educazione sessuale è importante e proprio le scuole dovrebbero impartire la giusta informazione a riguardo, pena l'apprendere cose sbagliate da mezzi sbagliati. Si pensi a quanti adolescenti apprendono il sesso da internet. Sebbene sia plausibile il loro avere timore di chiedere ai genitori, sarebbe bene che proprio per questo fosse data loro la possibilità di conoscere qualcosa di profondamente naturale, ma fin troppo spesso considerata tabù. "I ragazzi oggi sono troppo ignoranti e purtroppo non è sempre facile. Molti genitori non vogliono perché magari pensano che si possano impressionare, tanto meglio i social quindi? Ecco allora che noi dobbiamo combatterli questi pregiudizi, perché solo così si può pensare di cambiare la società".