Questa mattina si è tenuta a Torre del Grifo una conferenza stampa in cui è intervenuto l’avvocato nonché presidente SIGI, Giovanni Ferraú che ha chiarito alcuni punti in merito all’iniziativa “Uniti per il Catania” oltre a ad aver parlato anche del momento attuale e delle difficoltà della società rossazzurra. L’appello di qualche giorno fa, infatti, chiama a raccolta tutti i tifosi e i sostenitori del Catania per dare una mano, con un loro contributo, alla difficile situazione in cui versa la società etnea a pochi giorni dal termine ultimo per l’iscrizione al prossimo campionato fissato per il 28 giugno. Tra i tanti punti affrontati, Ferraú ha anche dichiarato che hanno risposto presente già circa 80 tifosi e che spera, in questo delicato momento, che si possa ritornare a vedere i famosi 12 mila dell’Olimpico: “Soltanto una persona innamorata del Catania in questo momento spenderebbe soldi per il Catania. Ci sarà una rendicontazione e sul sito pubblicheremo giorno per giorno la cifra raggiunta e il numero di sostenitori che hanno aderito”. Un’iniziativa dunque non pensata per raccogliere la somma necessaria per l’iscrizione, che ammonta a 800 mila euro, ma solo per trasmettere entusiasmo e un messaggio positivo. Il rischio che il Catania possa fallire al momento c’è anche se minimo ma serviranno sicuramente investitori pronti a immettere 15 milioni di euro. Nel corso della conferenza, inoltre, c’è stato spazio anche per rispondere alle critiche mosse nei giorni scorsi da Joe Tacopina. Carte la mano, il presidente SIGI ha dichiarato inadempiente l’avvocato statunitense per non aver rispettato tutti gli accordi stabiliti dal contratto: “Mi sono fatto rapire dal sogno americano e come me molta parte della piazza ma abbiamo sbagliato. Era tutta un’illusione purtroppo e io l’ho capito in ritardo”.
Al momento, stando alle parole di Ferraú, continuano le interlocuzioni con alcuni investitori ma i tempi sono troppo stretti e da qui è nata la necessità di chiedere aiuto ai tifosi: “Non importa la cifra che si raccoglierà perché non c’è un tetto massimo o minimo, ma l’importante è che si possa ricreare entusiasmo e compattezza. Il Catania è di tutti ed è un patrimonio per la città quindi adesso bisogna mettere da parte ogni critica e intraprendere la via della compartecipazione per salvare il Catania”. Un’iniziativa che ha avuto il via qualche giorno fa, dopo che una delle interlocuzioni importanti è venuta meno nella giornata di mercoledì e, unita a questa, anche una sponsorizzazione internazionale: “L’iniziativa non è potuta partire prima perché avevamo in corso delle interlocuzioni che precludevano questa apertura ai tifosi e alla città. Questa raccolta servirà anche a stimolare gli investitori che in questo modo vedranno la piazza carica di entusiasmo. Mi hanno contattato in questi giorni anche alcuni giocatori del Catania disposti a fare la loro parte.”