Francesco Barbera, il giovane imprenditore leonfortese titolare della ditta individuale “F.B. Service”, che era stato denunciato da alcune lavoratrici nicosiane per il grave reato di «caporalato» asseritamente commesso ai loro danni, difeso agli avvocati Giuseppe Guerrera Grimaldi del Foro di Catania, esperto in diritto del lavoro, e Ones Benintende del Foro di Enna, penalista, è stato prosciolto in quanto il fatto non sussiste.
Ricordate la vicenda? Era stato data notizia che il sig. Barbera era stato condannato per il delitto di caporalato in una vicenda di mensa scolastica relativa agli anni 2016/2017, come se avesse sfruttato i propri dipendenti tutti difesi in gratuito patrocinio dallo studio Legale Timpanaro & Partners, dieci lavoratrici che si erano anche costituite nel processo penale.
La svolta decisiva e finale nella vicenda della mensa scolastica comunale di Nicosia porta il sigillo di una sentenza irrevocabile che ha sancito l’insussistenza della ipotesi di accusa e delle denunce delle lavoratrici, supportate da superficiali accertamenti dell'Ispettorato del Lavoro che si reggevano soltanto sulle denunce delle stesse. Infatti, la Corte di Appello di Caltanissetta ha dato ragione ai difensori del sig. Barbera, statuendo per l’imputato la più ampia formula assolutoria in quanto il fatto non sussiste.
La lunga vicenda giudiziaria ha, però, per anni - ben 7 - paralizzato l'attività del giovane imprenditore, che si è visto ingiustamente accusare di avere sfruttato le lavoratrici assunte per la gestione della mensa scolastica, assegnatagli quale vincitore di una regolare gara di appalto.
Francesco Barbera ha dovuto subire non solo un pesante processo penale per il reato di «caporalato», poi dichiarato, come detto, insussistente, ma è stato destinatario di una serie di articoli giornalistici, una vera e propria gogna etica, morale ed economica, a seguito di un’azione frettolosamente avviata dalla Procura, che per anni lo hanno messo in grave difficoltà e ne hanno danneggiato l'immagine, addirittura ostacolando la partecipazione a successive gare di appalto e la prosecuzione a Nicosia delle attività in corso.
Inoltre, ha subito ingiunzioni di pagamento a catena che, a seguito della difesa approntata dallo Studio Legale Associato Guerrera del foro di Catania, sono state annullate dalla magistratura del lavoro, sia del Tribunale di Enna che della Corte di Appello di Caltanissetta, giacché le retribuzioni erogate alle lavoratrici sono risultate perfettamente consone al contratto collettivo applicato ed alle ore lavorative effettuate.
L’epilogo denota il vantaggio dell’essere tutti europei: buoni giudici non solo a Berlino, ma anche a Caltanissetta.