Cateno De Luca va giù duro: “Mi auguro che il presidente Musumeci prenda atto della sonora batosta e si dimetta immediatamente perché la sua sbandierata maggioranza non esiste più o forse non è mai esistita. Un presidente della Regione Siciliana che prende meno voti di un deputato per l’elezione dei tre delegati per eleggere il Presidente della Repubblica è la conferma della debolezza politica di Musumeci. Volete sapere cosa ne penso? Secondo me non si dimetterà neanche con le bombe perché ormai è affetto da poltronite...”. Lo schiaffo è stato forte, qualcuno la definisce tumpulata. Nel segreto dell'Urna, l'Assemblea ha scelto di non votare Nello Musumeci o meglio di ridimensionarlo nella votazione per il grandi elettori del presidente della Repubblica il 24 gennaio a Montecitorio. E Musumeci ha avuto una reazione tutt'altro che pacata: "Scappati di casa, vili e pavidi traditori si sono vendicat perchè ho rimandato al mittente delle proposte irricevibili...” così li ha definiti i franchi tiratori, che sarebbero 7 o 8. L'esito del voto? Miccichè ha avuto 44 voti, 32 voti a Nuccio Di Paola (del Movimento 5 Stelle che rappresenta l'opposizione) e appena 29 al presidente della Regione. Musumeci non lascia, ma rilancia: "Azzero la Giunta: faremo un esecutivo responsabile che ci porti fino all’ultimo giorno di campagna elettorale. Parlerò coi rappresentanti dei partiti e chiederò di darmi una rosa di assessori. Probabilmente qualcuno verrà confermato”. Grande lucidità esprime Giorgio Pasqua, deputato regionale del Movimento 5 Stelle: "Con il 'segnale' che ha ricevuto dai deputati della sua stessa maggioranza, con le dimissioni minacciate in Aula ma poi non confermate, Musumeci ha confermato (se mai fosse stato necessario) che è incapace di guidare la coalizione che lo ha eletto. Ha minacciato di presentare le sue dimissioni sol perché è arrivato terzo in una votazione il cui esito era scontato, per prassi, cioè per qualcosa di nessun valore. La constatazione che questo presidente della Regione voleva dimettersi lasciando la Sicilia ed i siciliani senza un governo in piena quinta ondata, in piena pandemia, mostra la sua assoluta inadeguatezza a guidare una Regione con i suoi complessi problemi. Se ieri in Aula avesse confermato il suo proposito di dimettersi, gli avremmo ribattuto di occuparsi prima di fare uscire la Sicilia dalla emergenza sanitaria e poi, soltanto poi, andarsene a casa". Maggioranza in fibrillazione? La prima a parlare del suo voto è la deputata forzista Daniela Ternullo “Non mi sento una disertrice o peggio vile perché non ho espresso la preferenza per Musumeci durante l’elezione in Aula dei Grandi elettori. Non è notizia celata da mistero il mio esclusivo voto per il Presidente Miccichè. Ho votato con coscienza, in modo secco. Per tale motivo ritengo le parole di Musumeci profondamente offensive". Ma la Ternullo va oltre e chiama in causa la Procura “Per quanto mi riguarda invito la Procura ad indagare sulle proposte irricevibili o intimidatorie che la sottoscritta avrebbe formulato al Presidente della Regione. Non penso che ai siciliani interessi chi vada in Parlamento a Roma per l’elezione del Presidente della Repubblica”. “Invito pertanto Musumeci a lavorare con responsabilità. Per quanto mi compete, finora ho sempre lavorato con impegno, dignità e coscienza. Dunque, che il governatore di una Regione possa solo pensare certe assurdità sui deputati è oltremodo grave”. E dall'opposizione? “E’ la prima volta che un presidente della Regione riceva meno voti di un candidato dell’opposizione – dice il segretario del Pd, Anthony Barbagallo – Il voto dell’Ars parla chiaro, per Musumeci è una disfatta. Per il centrosinistra invece – prosegue – un buon risultato: contavamo su 24 voti ne abbiamo ottenuto 8 in più”. E Gianfranco Miccichè? Ecco la sua dichiarazione rilanciata dall'agenzia Italpress: “Ho cercato di limitare i danni e quando ho saputo che c’era in ballo questa manovra ho lavorato per sminarla”, racconta Miccichè: “ma non avevo pensato alla doppia preferenza e immaginavo l’opposizione sempre ferma a 25 voti, quando mi sono accertato che Musumeci avesse 30 voti non mi sono più posto problemi e ci hanno fregato...”. “Non ho ordito nulla”, spiega, “ho fatto il contrario, non riuscendoci”. Miccichè commenta anche l’intervento del presidente della Regione sui social ieri sera. “L’ho trovato negativo”, dice, “tremendo offendere chi non lo ha votato chiedendo conto e ragione di quali siano gli interessi. C'è un malessere acclarato. Cosa non funziona nello specifico? La Sanità, abbiamo grossi problemi...".