Alla portavoce di Musumeci 100 mila euro lordi l'anno. Avevamo ragione, presenterò un ddl per costringere il governo a fare retromarcia” Sapevamo che di Musumeci non potevamo fidarci, ora ne abbiamo l'ennesima prova. L'aumento di stipendio della sua portavoce è più o meno quello che temevamo che fosse, nonostante il presidente in maniera indignata ha fatto di tutto per smentirci quando abbiamo denunciato la faccenda. Pertanto ora ci resta poco da fare, presenteremo un ddl per cassare la legge approvata in finanziaria che ha dato il via libera all'indecente ritocco degli emolumenti per la giornalista, facendoli lievitare fino alla sproporzionata cifra di circa 150 mila euro lordi l'anno”. Lo afferma il deputato del M5S all'Ars, Giorgio Pasqua, che nei prossimi giorni presenterà un ddl all'Ars per cercare di mettere una toppa a quella che definisce “l'ennesima indecenza dell'indencente esecutivo Musumeci”. “E' stato appena pubblicato – dice Pasqua - il decreto del dipartimento della Funzione pubblica che smaschera l'ennesima porcata del governo regionale che Musumeci aveva cercato di smentire in tutti i modi. E come tradizione vuole è stato fatto in pieno agosto, sperando che la vicenda passasse sotto silenzio. Ci dispiace, ma non sarà così. Anzi, faremo di tutto per costringere il governo a fare marcia indietro in un momento in cui azioni del genere sono pessimi segnali per la cittadinanza, quasi alla canna del gas, alle prese con emergenze di ogni tipo e con una crisi economica devastante”. “Come avevamo previsto – spiega Pasqua – a dispetto di quanto asserito dal presidente della Regione, la remunerazione della portavoce si assesterà annualmente molto ad di sopra dei 100 mila euro, per la precisione sui 100 mila euro lordi l'anno, considerato che per 7 mesi e 24 giorni alla giornalista saranno liquidati 87 mila euro lordi”. "Una legge - conclude Pasqua - può anche essere cassata da un'altra legge, per questo nei prossimi giorni presenterò un ddl per cercare di riportare lo stipendio del portavoce del presidente della Regione a cifre più accettabili. So benissimo che le cifre in ballo non cambieranno di una virgola le sorti della Sicilia, ma quello che conta sono i messaggi che partono dai palazzi del potere verso l'esterno. E questo è veramente pessimo, specie se si considera il terribile momento che stiamo vivendo".