E' andato in onda un altro interessantissimo appuntamento con L'Informazione Raccontata. Come sempre live sulle pagine FB di SicraPress e in onda su Prima TV canali 87 e 666 del digitale terrestre. La politica crea scalpore, i dibattiti politici lasciano senza parole. In questa settimana due esponenti della politica siciliana, il presidente della Regione Nello Musumeci e il vice presidente Gaetano Armao, hanno perso completamente le staffe. E' a conoscenza di tutti che a causa dello scandalo sui dati Covid falsati, Ruggero Razza sia indagato, tant'è che Nello Musumeci ha assunto ad interim la delega sulla Salute. Questa è una mossa per molti aspetti azzardata, certamente discutibile. Mentre, attaccare la magistratura (in una riunione con i direttori sanitari) in difesa di Ruggero Razza, sembra una vera e propria caduta di stile. Pierluigi Di Rosa è stato esplicito: "Andava nominata immediatamente una figura di altissimo profilo istituzionale per far fronte all'emergenza. Il ruolo assunto dal presidente della Regione, un presidente debole politicamente, colpito personalmente dalle indagini poiché Razza è suo collaboratore, è stata una mossa errata. Attaccare la magistratura è stato ancora peggio. Lui non è un semplice cittadino bensì rappresentante di un'istituzione. In Sicilia abbiamo una situazione complicata nel far fronte all'emergenze sanitaria. Il presidente che mantiene un'interim per questioni solamente politiche, spendendo enormi risorse in maniera discutibile, alimenta una maggiore mancanza di fiducia da parte dei cittadini". Giorgio Pasqua aggiunge: "Giorno 2 aprile abbiamo mandato un comunicato attraverso la quale chiedevamo a Musumeci di nominare un'assessore per vari motivi tra i quali la credibilità. Chi governa la sanità in Sicilia ha perso apunto di credibilità, in questo momento è assurdo. Bisogna dare fiducia. La maggioranza è a pezzi, non c'è bisogno di approfondire la questione. Insomma, La gestione dell’emergenza Covid in Sicilia è nel caos. La nostra Regione si ritrova con un Governatore che allo stesso tempo ricopre anche i ruoli di assessore ad interim alla Salute e di Commissario all’emergenza. Come Movimento 5 Stelle abbiamo chiesto al Governo di riferire con urgenza sull’accaduto in Parlamento e, con una interpellanza abbiamo anche chiesto che si proceda alla revoca della nomina del Presidente Musumeci quale commissario delegato all'emergenza Covid-19. Dopo quanto accaduto, i cittadini siciliani hanno bisogno e diritto ad avere una gestione efficiente per uscire dall’emergenza". Prende fiato Pasqua e poi lancia un altro affondo: "Parecchi siciliani ormai non leggono nemmeno più i dati sull’andamento della pandemia, che obiettivamente sembrano avere la stessa affidabilità dell’oroscopo...Sul fronte Covid continuiamo ad assistere al caos più totale, con provvedimenti probabilmente falsati da numeri inattendibili con un governo che ormai ha chiaramente perso la bussola e che in piena emergenza si ostina perfino a tenere indecentemente vuota la casella dell’assessore alla Salute, dopo le doverose dimissioni di Razza. Insomma, Musumeci deve prendere consapevolezza che questo governo é giunto al capolinea e fare verosimilmente la prima cosa buona del suo mandato: ...dimettersi! Pierluigi Di Rosa, editore di SudPress, ospite in studio durante il consueto appuntamento de L'Informazione Raccontata, da Siracusa Giorgio Pasqua, deputato regionale del Movimento 5 Stelle.
Un'altra caduta di stile è quella creata dalla polemica sui serbatoi dell'Eas e dal botta e risposta tra il vice presidente della Regione siciliana Gaetano Armao e il sindaco di Messina Cateno De Luca. Quest'ultimo non ha perso tempo per condividere su FB l'accaduto. E' sembrata quasi una soap opera. Lo scontro verbale, avvenuto attraverso chat private si è tinto di volgarità (Armao ha inviato un vocale dicendo a De Luca: va sucati u prunu...). In mille modi si potrebbe commentare l'accaduto. Di Rosa ha forse utilizza le giuste parole: "In conversazioni private è legittimo lasciarsi andare all'informale, ma in realtà questa gente non è volgare nell'espressione ma nell'arroganza con la quale gestisce il potere. Questa è mancanza di stile, decadimento istituzionale".