Mentre le trattative continuano, le truppe russe proseguono con i bombardamenti. Sono state colpite università, ospedali, la guerra è entrata nelle case dei cittadini. Ci troviamo a raccontare l'ennesima settimana di guerra, e un'idea di pace sembra farsi sempre più lontana. Dall'inizio del conflitto sono morti migliaia di civili ucraini, sono state distrutte centinaia di edifici, scuole e ospedali, i soccorritori hanno salvato un numero sempre crescente di persone e spento innumerevoli incendi, e durante queste operazioni di salvataggio alcuni hanno perso la vita. Ciò che colpisce maggiormente è anche il numero crescente di piccoli innocenti vittime della guerra. È improponibile che si debba ancora oggi sentir parlare di bambini che muoiono a causa di un missile lanciato senza curarsi delle conseguenze. Se da una parte sono sempre di più le vittime dei bombardamenti, arrivano accuse sempre più pesanti alla Russia, giudicata colpevole di continuare a violare i diritti umani. Le guerre causano morti e sofferenza soprattutto ai civili, come se fossero loro i veri obiettivi militari fossero loro. Lo dicono i numeri: del quasi mezzo miliardo di esseri umani uccisi, 315 milioni dipendono dalle guerre, tra cui 49 milioni di soldati. Tramite questi dati, è possibile affermare che la media dei civili morti durante le guerre è dell’85 per cento (Matthew White, Il libro nero dell’umanità. La cronaca e i numeri delle cento peggiori atrocità della storia). Sembra quasi un fatto scontato che in guerra le popolazioni siano sempre state sottoposte a distruzioni, sofferenze e lutti, tanto da assumere spesso dimensioni di massa. Si parla di “guerra totale”, sia perché i combattenti sono sempre più numerosi, sia perché i civili e la loro vita diventano obiettivi principali della strategia militare. Coloro i quali sono più a rischio sono i bambini innocenti, terrorizzati e intrappolati nelle città che continuano ad essere bombardate giorno dopo giorno. Fa rabbrividire il pensiero che ci siano bambini senza genitori, con il padre rimasto a combattere e la madre ferita o addirittura uccisa. Probabilmente saranno vittime di potenziali traumi a lungo termine causati da tutto ciò che stanno vivendo e non è una situazione da sottovalutare per la loro salute mentale. Di seguito riportiamo la testimonianza di una ragazza in Italia ricavata da un video del sito di informazione vdnews.tv, che racconta: «Mia sorella sta a Kiev. Sono morti dei civili stamattina, cosa che non doveva succedere secondo Putin: si stanno tutti nascondendo, però amici dei miei amici ieri mattina sono morti. Gli ucraini, i russi e i bielorussi sono stati da sempre fratelli, però il nostro fratello più grande ci ha tradito e ora dobbiamo combattere contro di lui». Prendendo in prestito le parole di Gino Strada, "la guerra piace a chi non la conosce, chi invece la conosce si fa un’idea molto presto perché non importa il motivo per cui si scatena, c’è sempre una costante, il 90% delle vittime sono civili". La storia ci ha insegnato ad imparare dai nostri errori, eppure ad oggi, ci ritroviamo all’interno di un contesto che riporta esattamente a situazioni da cui avremmo dovuto trarre degli insegnamenti. Francesca Calanzone, Francesca Rapisarda, Carlotta Bongiovanni, Claudia Castorina, Giovanni Trovato, Martina Catasta
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