Il progetto del Pnrr è fondamentale per il presente e per il futuro della nostra terra. Per il settore del riciclo dei rifiuti, sono stati stanziati circa 2 milioni per il riciclaggio di rifiuti che non rientrano nei consorzi ordinari. L'ingegnere Francesco Sicilia, direttore generale di Unirima (Unione Nazionale Imprese Recupero e Riciclo Maceri), tiene a ribadire che il denaro messo a disposizione dell'Unione Europea deve essere ben impiegato perché poi buona parte dovrà essere restituito. "La cosa importante è utilizzare per fare in modo che si creino nuovi posti di lavoro, che si sviluppi l'industria del paese e che ci siano nuove opportunità". Molto importante, alla base della creazione dell'economia circolare, è che i fondi siano dati a progetti che possano realmente portare al miglioramento del riciclo e della green economy. Puntando i riflettori sulla consapevolezza del Pnrr in Sicilia, Benedetto D'Angelo, socio e titolare di BE.DA s.r.l , afferma che "Ci sono numerose imprese che hanno aderito e che alcuni nuovi imprenditori vogliono investire nell'economia circolare, ma servono trasparenza e progetti lungimiranti...". Parlando di raccolta differenziata, a che punto siamo? "Rispetto alle percentuali nazionali, la Sicilia ottiene solo il 24% rispetto alla percentuale nazionale che si colloca intorno al 63% " risponde Francesco Sicilia. Il PNRR, potrebbe, con questi nuovi progetti, portare all'incremento della percentuale di raccolta differenziata ma soprattutto diversificare sempre più la realizzazione di raccolta differenziata di qualità. Altro argomento approfondito all'interno della puntata del format "L'Ambiente è casa nostra", è quello dei termovalorizzatori in Sicilia (la Regione Siciliana ha lanciato il bando per l'installazione di 2 impianti: uno per la Sicilia Orientale e l'altro per la Siiclia occidentale). Domanda: sono ciò che serve per superare realmente l'emergenza rifiuti nel nostro territorio? Benedetto D'Angelo spiega: "Questa strada non rappresenta una soluzione definitiva, serve una sinergia di tutti gli attori in campo, solo in questo modo si potrà intraprendere un cammino virtuso...". L'ingegnere Sicilia si sofferma sulla prevenzione: "E' importante la prevenzione, poi il recupero delle materie e infine gli scarti: cioè, vanno adottate quelle politiche che servono a far diminuire la produzione in generale di rifiuti. Insomma, il termovalorizzatore, in conclusione, non è la via fondamentale per far terminare l'emergenza rifiuti; infatti quando si presentano per esempio degli scarti non riciclabili, la normativa vuole che si pensi principalmente al recupero di energia. Dobbiamo quindi avere la capacità di riuscire a diversificare i nostri approviggionamenti: esistono molti materiali e noi dobbiamo guardare a queste problematiche attraverso più punti di vista e cercando di trovare più soluzioni possibili". In definitiva dunque il PNRR e i termovalorizzatori, potrebbero rappresentare la strada giusta; ma tutto ciò andrà sempre visto andando di pari passo con l'evolversi della scienza.