In studio con Benedetto D'Angelo, socio e titolare di BE.DA srl, si è parlato di inquinamento e innovazione nel format di SicraPress L'ambiente è casa nostra. Eh già, l'ambiente è proprio casa nostra e qualcosa dovrà pur cambiare se si vuole proteggere il mondo attuale e quello che abiteranno le nuove generazioni. L'emergenza rifiuti in Sicilia è una problematica che incombe e il riciclo avanzato sarebbe una soluzione. Questo è sicuramente un termine nuovo per i non addetti ai lavori anche se il concetto è molto semplice: il riciclo avanzato è una pratica che consente il recupero di plastiche altrimenti destinate all’incenerimento o alla discarica. Secondo il report di McKinsey & Company è un settore con importanti prospettive di crescita, ma servono investimenti e sviluppo tecnologico. La Sicilia attende e guarda... "Attualmente le aziende che si occupano dei rifiuti stanno cercando di migliorare le loro posizioni a livello tecnologico in modo che la miglioria porti ad un avanzamento sulla percentuale della raccolta differenziata. Le società private hanno interesse e desiderano collaborazione da parte delle amministrazioni per potenziare la raccolta differenziata. La gente ha bisogno di essere informata sulle percentuali di raccolta differenziata perchè la Sicilia non vanta un posto in classifica a livello nazionale. E' importante che le amministrazioni, gli enti e le società che svolgono il servizio pubblico lavorino per risolvere il problema della differenziata. La spazzatura abbandonata crea disagi che vanno oltre, pensiamo agli incendi". Questo il pensiero di D'Angelo Un'interrogativo che molti si pongono allora quale il titolare di BEDA risponde: "L'ente pubblico avrebbe difficoltà a trovare risorse economiche e uomini che con le leggi attuali è più facile che vadano in pensione piuttosto che essere assunti. Il porta a porta viene gestito in maniera imprenditoriale, il problema sta nella fase organizzativa tra la società che svolge il servizio e l'ente. Quest'ultimo ha l'obbligo di controllare chi svolge il servizio che a sua volta ha il diritto di svolgerlo nella migliore delle maniere. Se a tutto questo uniamo il pensiero e la volontà del cittadino si arriverebbe ad un economia circolare".Attraverso l'economia circolare, per esempio, si possono produrre tessuti con gli scarti della lavorazione delle arance, si potrebbe realizzare una centrale a biogas, partendo dai residui di produzione agroalimentare. Si possono riciclare gli pneumatici fuori uso attraverso l'uso delle microonde. La realtà è che in Sicilia la spazzatura sta ancora per strada. Uno strumento per aiutare l'ambiente, per ridurre l'inquinamento è certamente lo stop all'immatricolazione di auto a benzina e diesel. E' proprio vero, dal 2035 stop anche alla vendita di vetture con motore endotermico quindi ibrido. Dal 2035 in Europa si potranno vendere solo auto elettriche. Da giorni il parlamento europeo ha approvato la proposta della Commissione Ue che imprime una decisa accelerata alla transizione ecologica del mondo delle quattro ruote. Una misura in linea con il piano di Bruxelles fit for 55 il pacchetto di misure per contrastare i cambiamenti climatici, decarbonizzare l’Europa e raggiungere la neutralità climatica. Immaginare tutto ciò a Catania o a Palermo è difficile ma D'Angelo è ottimista e conclude: "Nelle grandi città il problema dell'inquinamento prodotto dall'auto crea forti danni. Queste sono innovazioni che possono migliorare i costi delle stesse auto e allentare l'impatto dell'inquinamento sull'ambiente". Recepito. Ma la sensazione è che la strada sia ancora in salita.Se si tornasse alla racconta affidata solo agli enti pubblici?
Nel 2035 stop auto benzina e diesel.