Al Cappello di Archimede si torna a parlare di covid19 ma soprattutto di disagio psichico. Dopo tre anni, con questa puntata, si è conclusa la terza stagione del format medico scientifico di Sicrapress, la cui scrittura di regia è stata curata da Lucy Gullotta. Andare da uno psichiatra, da uno psicoterapeuta non è una vergogna eppure secondo la società lo è. Lo Stato ha messo a disposizione dei fondi, attraverso un bonus psicologo ha infatti cercato di incentivare la società, ma questa ha bisogno di essere educata all'approccio con uno specialista della mente. Secondo la prof.ssa Cristina Tornali queste sono molliche per gli elefanti. La psichiatria è stata depotenziata, sono stati tagliati i fondi, dunque il bonus non sembra una soluzione efficace. Secondo il prof. Ignazio Vecchio il disagio psichico nasce da un punto di partenza non vicino a noi: "I disturbi e le disabilità mentali esistono da sempre ma nella nostra società l'immagine che si dà del perfetto, dell'estetico, del fisico, toglie spazio al disagio psichico. Numerose le denunce sociali ma nulla non rappresentano qualcosa di realmente significativo e a peccare è l'università, l'Asp, pecca pure la scuola in generale. Manca l'insegnamento del rispetto e dell'educazione verso il disabile mentale".Rincara la dose la prof.ssa Tornali: "Una volta esistevano i manicomi criminali, detenzione senza cura. Adesso esiste la detenzione per crimini, tutti parlano di capacità d'intendere e volere, rimane la non cura del malessere. La carenza di formazione dei futuri medici in ambito psichiatrico è notevole. Per non parlare dell'uso sproporzionato delle sostanze stupefacenti. Tematica che non viene mai approfondita, ma che risale all'attenzione quando questa influisce nella capacità di intendere e volere dinanzi ad un crimine. L'alcolismo e le droghe aumentano l'aggressività e tutto ciò non può essere ignorato. Bisogna intervenire immediatamente. Esiste una risposta psicologia e farmacologica per risalire dalle dipendenze." Il prof. Vecchio si pone diversi interrogativi: "I medici devono essere educati a saper parlare e ascoltare chi soffre. Per far ciò non serve una scienza particolare bensì la bioetica. Materia che è stata eliminata dagli studi dell'Università di Catania, per esempio. Nessun assessore ha presso provvedimenti o si è interessato. L'Ateneo di Catania, al penultimo posto in Italia, forma medici per il domani ma in che modo può farlo? Al non saper ascoltare si può aggiungere l'aumento della povertà e dell'aggressività post covid19. Secondo la prof.ssa Tornali: "Laddove ci sono carestie, malattie e guerra c'è povertà. Di questa povertà non si parla, fatta da nuovi ricchi e nuovi poveri. Mi chiedo però, in una situazione nazionale in cui esiste l'ammortizzatore sociale del reddito di cittadinanza come si sia potuta divulgare la povertà? Credo che le strategie non siano state corrette". Aumenta anche l'aggressività, una conseguenza della povertà ma che secondo il prof. Vecchio: "Indipendentemente dalla politica, il problema sta nel fatto che in Italia si assiste ad un declino di coscienza, di etica. Motivo per la quale i malati mentali, i disagiati vengono emarginati. Per farla breve: in questa società vige l'egoismo".Al Cappello di Archimede il prof Vecchio e la prof.ssa Tornali a tutto tondo
Quant'è importante la bioetica?