Comunicato stampa firmato dal Dirigente sindacale del C.d.B 9 Catania, Antonino Magrì e dal Segretario Regionale Ernesto Abate Si è tenuto ieri nella tarda mattinata, l'incontro tra il vice direttore generale dott. Gaetano Punzi e il Sifus, relativamente alla vertenza promossa da Antonino Magrì, dirigente sindacale del Consorzio di Bonifica di Catania, alla presenza del Segretario regionale Ernesto Abate.La vertenza ha avuto anche toni duri, per le ragioni d'esistere, a seguito del mancato rispetto degli impegni assunti tra il direttore generale Giuseppe Barbagallo e il Commissario straordinario della Sicilia Orientale dott. Francesco Nicodemo, nei confronti dei lavoratori, a partire dallo scorso mese di aprile.L'impegno assunto consisteva nel garantire il completamento della campagna irrigua agli agricoltori, attraverso la presenza dei lavoratori a tempo determinato e consistevano in un aumento di circa 30 giornate per lavoratore, (circa 70 lavoratori assunti con contratto di 151 giorni l'anno e 34 circa con contratto di 78 giorni l'anno).In realtà ad oggi nessuna delibera è stata approvata e quindi abbiamo assistito alla fuoriuscita di 34 lavoratori già da luglio ed altri 70 lavoratori andranno a casa nei prossimi giorni.Nessuna promessa mantenuta e l'acqua resta in distribuzione nei canali, ma il servizio all'utenza consortile non potrà essere garantito con continuità.In queste ore, tra l'altro, scopriamo, come già sospettavamo, che la somma per garantire il prolungamento delle giornate di lavoro non è stata inserita nel bilancio del Consorzio di Bonifica, come accadeva fino al 2016, né tantomeno c'erano le risorse necessarie; probabilmente qualcuno ha giocato d'azzardo, sperando di recuperare somme in corso d'opera....ma così non è stato!In difesa del Consorzio di Bonifica ci è stato detto che la mancanza delle risorse per il maggior numero di giornate deriva dal minore contributo messo a disposizione da parte della Regione Siciliana, ma il giochetto purtroppo non regge e subito Ernesto Abate va al contratto dicendo: "eppure, nella limitata disponibilità delle risorse economiche a disposizione dell'ente, sono state garantite quelle relative al lavoro straordinario e all'uso delle ditte esterne!"È ovvio che di fronte a questi dati oggettivi resta poco su cui sperare e quindi tutti a casa e fine dei giochi! Antonino Magrì ha rappresentato l'amara delusione dei lavoratori s la necessità di sorvegliare più da vicino le attività politiche e quelle datoriali.Chiude Ernesto Abate dichiarando che non si può ancora oggi, veder sperperare centinaia di migliaia di euro, affidando i lavori alle ditte esterne e per pagare saldatori a 70 euro l'ora, mentre restano a casa saldatori pagati a 70 euro al giorno.Questa gestione è fallimentare e se un giorno venisse meno il contributo regionale verso i Consorzi di Bonifica, gli stessi chiuderebbero i battenti.