Nella Sala riunioni "Ingegnere Massimo Paterna" nella sede del Consorzio di Bonifica della Sicilia Orientale, in via Centuripe 1A a Catania, alla presenza del vice direttore generale Dott Gaetano Punzi, del Direttore Generale dell'Esa Dott Mario Candore, del Commissario Straordinario Dott Carlo Domenico Turriciano, del segretario particolare dell'Assessore all'Agricoltura Dott Filippo Granato ed una cinquantina di lavoratori a tempo determinato dei Consorzi di Bonifica di Enna, Caltagirone e Catania, oggi si è aperta ufficialmente una sfida unica con un progetto pilota che permetterà di consolidare l'interazione tra il Consorzio di Bonifica e l'Esa (Ente di Sviluppo Agricolo), la quale su esplicite indicazioni dell'on. Luca Sammartino, assessore regiobnale all'Agricoltura, con progettisti interni ha avviato una serie di progetti esecutivi in house, per meglio sfruttare le professionalità umane presenti in questi Enti strumentali.
Questa iniziativa permetterà di vedere a lavoro circa una dozzina di operai specializzati nel movimento terra e pulizie dei fossi di scolo della rete scolante a partire dal 19 febbraio, i quali forniranno gradualmente il miglior contributo per il rifacimento degli argini dei fiumi Dirillo, Ficuzza Acate, Gornalunga e non solo, dato che si è in procinto di intervenire pure nelle province come Giarre ad esempio, per mitigare gli effetti deleteri delle esondazioni dei fiumi in piena, durante le ormai abituali bombe d'acqua.
Il primo progetto come dicevamo comporta l'avvio dei lavori in sinergia con i trattoristi dell'Esa a partire dal 19 febbraio, con conclusione perentoria dei lavori da consegnare entro giugno 2025. Questa sfida è un grande risultato ascrivibile al percorso sindacale del Sifus, poiché appartiene al piano di rilancio dei Consorzi di Bonifica e di investimento concreto per la salvaguardia e sicurezza del territorio proposta a questo Governo regionale, da inserire nel progetto di riforma dei Consorzi di Bonifica, come arma programmatica contro gli effetti calamitosi e del cambiamento climatico, anche se questa misura, da sola, non basta, visto che circa 800 lavoratori in Sicilia rimangono a casa poiché in attese di essere assunti....ancora una volta seguendo cronoprogrammi sterili e non funzionali alle esigenze oggettive del territorio!
Ecco perché Ernesto Ababte, dopo i convenevoli di rito, in qualità di segretario generale regionale del Sifus, nonché operaio a tempo determinato 78ista di Catania, oltre a cogliere positivamente la sfida, ha lanciato una doppia: chiedendo dapprima di riprendere quel progetto di formazione professionale avviata con il precedente Governo regionale quando l'assessore all'Agricoltura era l'on. Toni Scilla, con il quale si è visto partire il procedimento di interpello ai quali hanno risposto i lavoratori interessati a questa sfida, ma che mai ha avuto l'opportunità di decollare; la seconda sfida è quella di avviare tutto il personale operaio a tempo determinato a partire dal 1° marzo, a prescindere dai livelli occupazionali, visto che è in corso una sacrosanta protesta di agricoltori, allevatori e cerealicoltori, i quali non sanno più come tenere in vita le loro attività.
Considerato tra l'altro che giorno 9 gennaio 2024 è stata votata la legge di stabilità finanziaria per mettere a regime tutte le attività consortili consequenziali, nei tempi utili.
Considerato che sempre giorno 9 gennaio è stato votato un procedimento legislativo che prevede l'immissione di una importante risorsa economica (5.820.000 euro) per attuare già quest'anno il principio del turnover che permetterà di restituire credibilità alle istituzioni, alla politica e alle attività mirate al bene collettivo rurale e sociale, attraverso una presenza costante nell'anno che permette di programmare attività di manutenzione preventiva e ordinaria, fondamentale per la regimazione delle acque!
Qualora le sfide lanciate dal Sifus rimanessero inascoltate, vorrà dire che quella lanciata ufficialmente oggi attraverso questo progetto di collaborazione Esa - Consorzi di Bonifica sarà stata preludio di un fallimento annunciato, poiché l'agrosistema è al collasso e lo dicono i numeri di invaso disponibili in Sicilia ad oggi con appena 296,99 milioni di metri cubi di acqua invasati, a fronte di una capienza complessiva di circa 900 milioni di metri cubi tra tutti gli invasi!
Tra l'altro sono 64 milioni di metri cubi di acqua in meno rispetto a quelli invasati nello stesso periodo dell'anno scorso.