Un Piano Straordinario per affrontare il dramma della siccità e la mancanza di acqua negli invasi:
E’ necessaria una visione politica a lungo raggio. Su queste vicende, ospitiamo l'intervento di Ernesto Abate, segretario regionale del Sifus Consorzi di Bonifica.
È opportuna solo una breve ricostruzione dei fatti per capire il motivo per cui il Sifus, dopo una serie di sollecitazioni prodotte nei confronti di questo Governo regionale e relativo assessorato dell'Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della pesca mediterranea, avvia un processo di manifestazioni per autoconvocazione a partire da quella di lunedì 11 marzo 2024 all'Ispettorato territoriale del lavoro di Catania e a seguire altre tappe che verranno a breve comunicate.
Ovvio è che la crisi climatica, crisi idrica ed irrigua che si sta vivendo in Sicilia attraverso il razionamento delle risorse idriche ed irrigue - una misura che dal 9 di gennaio ad oggi ha interessato dapprima 39 Comuni della Sicilia Occidentale e dal 1°marzo ne investe 160 di Comuni della stessa area geografica - è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, rispetto ad una infinita serie di esposti/denunce/querele e documenti prodotti e inviati a mezzo pec dal Sifus alle istituzioni competenti.
Denunce che mostrano le inefficienze e preavvisano ormai da 7 anni gli scenari drammatici ed in alcuni casi apocalittici ai quali ci saremmo dovuti confrontare e che stiamo iniziando a vivere, qualora la politica fosse rimasta sorda e distante dai gridi di allarme lanciati da parte della natura e dalle sentinelle del territorio.
La stessa politica che gestisce attraverso la vigilanza ed il commissariamento dei Consorzi di Bonifica dell’isola, hanno determinato mediante nomine politiche di partito che una certa politica tecnocratica che con supponenza, continua a non dare risposte concrete di cui ha di bisogno la popolazione.
Il Sifus, stamane, attraverso l'ennesima missiva inoltrata agli organi competenti: Digos Catania, itl Catania, itl Messina, itl Enna, itl Ragusa, Consorzio di Bonifica di Catania, presidenza della Regione, assessorato all'Agricoltura e a sua Eccellenza il Prefetto di Catania, chiedendo il giusto ascolto da parte di una platea di circa 800 lavoratori di tutta la Sicilia che specializzati in materia ed economicamente coperti per l'anno in corso dalle casse regionali, a causa di atteggiamenti discriminatori in termini di inquadramento contrattuale e per la mancata immissione a lavoro, non riescono ad esprimere il servizio irriguo necessario alla repressione dello spreco dell'acqua ed alla manutenzione delle reti di distribuzione, al fine di ridurre quelle perdite di acqua che come tutti sappiamo, si aggirano tra il 47% nei migliori dei casi e il 54% nel peggiore dei casi.
Come organizzazione sindacale preannunciamo altresi che nel perpetrarsi di tale atteggiamento omissivo del confronto richiesto, chiederemo l'approfondimento sul corretto uso delle risorse umane, idriche ed irrigue, nonché l'uso delle risorse economiche, per valutare il profilo del danno erariale e tanto altro ancora.
Segr Gen Reg Ernesto Abate