"Dopo il crollo della palazzina avvenuto nel gennaio del 2020 a seguito dei lavori di scavo della metropolitana di Catania, diverse famiglie di via Castromarino e via Plebiscito ancora oggi non possono accedere in sicurezza nelle proprie case neppure per verificare le condizioni degli immobili" comunica in una nota lo studio legale dell'avvocato Giuseppe Lipera, che annuncia il proseguo delle azioni legali.
"La C.m.c., che invece ha acquistato l’intero edificio crollato dimenticandosi dei danni arrecati ai palazzi adiacenti - spiega il legale in una nota - solo qualche giorno fa ha fatto sapere di avere ultimato dei lavori nella scala condominiale della palazzina che non è crollata ( ma che chi vi abitava è stato costretto nottetempo a sloggiare il 20 gennaio 2020), e che fino a quel momento impediva ai proprietari l’accesso nei propri immobili, è scomparsa dagli scenari omettendo di certificare la sicurezza degli immobili colpiti anch’essi dal crollo.
La speranza dei disastrati di entrare nelle proprie case è svanita ancora una volta; infatti, nonostante il provvedimento autorizzativo del P.M., a causa dell’assenza ingiustificata della protezione civile, i Vigili del Fuoco intervenuti ieri pomeriggio, data l’assenza dei tecnici comunali e della Protezione Civile, hanno sconsigliato alle persone di accedere negli immobili per motivi di sicurezza.
Per cui, gli abitanti di Via Castromarino n.11 e di Via Plebiscito nn. 825 e 831 restano abbandonati al loro disastroso destino, così come accade ormai da oltre due anni e otto mesi".
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