Brutti, sporchi e ignoranti? Riceviamo e pubblichiamo la lettera teoricamente inviata alle società e alle aziende che vanno avanti grazie all'attività degli autisti. Una lettera provocatoria firmata dalla Laais, la Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani.
Cara Azienda, sopravvivi grazie al mio sudore...
“Spettabile Società, mi chiamo Giuseppe, Dino, Andrea, Massimo, Luca, Michele, Mario, Salvatore e tanti altri.....e sono un autista, uno di quelli che la gente “normale” considera brutto, sporco, cattivo, ignorante.E tu sei l’azienda che sopravvive grazie al mio sudore .... Grazie alle mie notti al freddo e al gelo oppure sotto un sole cocente, ad aspettare nelle insignificanti piattaforme, per lo più concentrate nel Nord Italia, dove condizioni dignitose ed umanità sono soltanto antichi ricordi...
Tu sei il datore di lavoro che, grazie al mio urlo di dolore e al mio vagabondare mentre la gente “normale” siede comodamente su una sedia con un appetitoso piatto di pasta sul tavolo e dorme nel proprio letto, e hai i conti tutti in ordine e ti puoi permettere un’auto di lusso e non di rado un fine settimana al mare o in montagna, mentre io sono considerato semplicemente un automa che conduce un mezzo meccanico.
Eppure dovresti ricordare che anche tu sei stato autista e che tuo padre o tuo nonno ti trasmise il senso della vita e la DIGNITA’.
Oggi tu sei colui che rinnega il piatto in cui mangiava e che vede me, l’autista, come un ignorante senza speranza.
Sono qui per tenderti una mano e per chiederti umilmente di ascoltare il mio grido di dolore e di avviare un percorso nuovo, che deve necessariamente passare dal RISPETTO.
Non vedermi come un nemico...
Non sottovalutare le mie potenzialità...
E inizia a considerarmi l’uomo onesto e coraggioso che darà una svolta anche ai tuoi sacrifici.
Aprimi la porta, fammi entrare nel tuo cuore e nella tua stima e non tradirò le tue aspettative, perché so che cosa significa sacrificarsi per un credo e per una passione.
Non chiedo altro che RISPETTO e non pretendo altro che considerazione.
Trascorrerò il Natale sull'asfalto...
Insieme viaggeremo sulle strade del mondo, anche la tua giornata sarà piena di sole ed un po’ meno fredda.
Io sono l’autista che forse anche tu avresti potuto essere ma non sei perché il destino ha voluto che ci fossi io al posto tuo, ma ti assicuro che non è lo stesso coraggio ....Non è la stessa determinazione...Non è lo stesso spirito...
So solo che è già Natale ed io lo trascorrerò sull’asfalto insieme a tutti i pettegolezzi e alle maldicenze che si spendono sul conto di noi autisti e per me sarà doloroso.
Non ti chiedo di cambiare il tuo pensiero, ma se in fondo all’anima ti è rimasto ancora un briciolo di sensibilità e sei in grado di provare ancora emozioni in un mondo di zombie, un solo desiderio ti chiedo di esaudire: liberati dei tuoi limiti e dei preconcetti che ci hanno allontanato ed unisciti al mio grido di dolore, che è quello di un lavoratore ONESTO che non svenderà mai i suoi valori e la sua dignità per la tua azienda ed i tuoi profitti personali.
Questo non si chiama LAVORARE...Questo si chiama MERCANTEGGIARE SE STESSI. Ed io non rinuncio a me stesso, non più.
Buon Natale!
Firmato...Gli Autisti della L.A.A.I.S”