Infine, dopo tanto tuonare, piovve ! Enzo Bianco è incandidabile per i prossimi dieci anni ! Triste y solitario y final, per dirla con Osvaldo Soriano ! L’ex sindaco, l’uomo della primavera di Catania, dovrebbe riflettere sulla sua parabola (discendente). All’apice del suo potere e della sua popolarità lasció Catania per andare a fare il ministro dell’interno, passando inosservato: nessuno se lo ricorda più! Lasció la martoriata Catania prima a Scapagnini e poi a Stancanelli , ritornó in carica ma senza i fasti precedenti ( e si vede …) e perse poi con Pogliese, altro incandidabile. Uno peggio dell’altro! Chissà come descriverebbe questa nostra città, e il suo popolo, i suoi “dirigenti”, uno come Bertold Brecht che scrisse “Beato un popolo che non ha bisogno di eroi”. Da una parte i candidati più evidenti, annunciati, che sono francamente sconfortanti. E la cui “disputa” puzza lontano un miglio di giochetto. Dall’altra una serie di personaggi politici, per cui si può nutrire anche simpatia, ma contemporaneamente appare l’immagine della sconfitta “triste”. Non quella donchisciottesca dei mulini a vento, ma quella del pessimismo della volontà, per invertire il detto di Antonio Gramsci, uno che di popoli e classi dirigenti se ne intendeva. Triste la città senza eroi popolari, per cercare un compromesso con l’incipit brechtiano scelto sopra. Siamo una comunità senza leader politici né vecchi né giovani. C’è bisogno di persone che si mettano a servizio della cittá, di persone, cioè, che siano a servizio della cittadinanza ponendosi come obbiettivo il fine comune per un cammino graduale di discernimento; persone che, a tal fine diano indicazioni, prospettive, programmi seri da perseguire. No ciarlatani, imbonitori, ‘mballaccheri, fanfaroni e via discorrendo. Ed i cittadini, almeno una volta dicasi una, sappiano scegliere! Ora o mai più! Perché dopo nessuno avrà diritto di lamentarsi. Si raccoglie ciò che si semina ! Edmond Dantés, Conte di Montecristo