Questo il commento dell’ingegnere Luigi Bosco sulle elezioni amministrative di Catania: riflessioni sulla disfatta della sinistra e della lista “Con Bianco per Catania” dove non ha superato le 300 preferenze con la lista che si è fermata al 2,50 %. Sicuramente ci saranno stati tanti errori commessi alla base di questa disfatta elettorale catanese, della sinistra nel suo complesso e della lista ‘con Bianco per Catania’, in particolare. Oggi desidero soffermarmi su alcune considerazioni di carattere generale.Innanzitutto la scelta di una figura ‘aliena’ alla guida nazionale di un partito di sinistra, tradizionalmente moderato, come il pd, sta cominciando a produrre le attese nefaste conseguenze.L’opposizione ideologica al ponte sullo stretto, un’opera che potrebbe essere il vero motore per un rilancio reale della Sicilia, con il voto contrario in parlamento del segretario regionale del pd, mi lascia veramente sgomento, ed ha lasciato sgomenti tanti amici, che non hanno voluto votare a sinistra proprio per questo motivo. Ci sarebbero tanti altri argomenti su cui fare opposizione a questo pessimo governo di destra centro, a partire ad esempio dalle ‘autonomie differenziate’, o dalla criminogena legge sugli appalti, ad uso Salvini.Tale legge, tra l’altro, ha influenzato negativamente il voto, inducendo una parte eticamente deteriore del mondo professionale e imprenditoriale, sensibile alle logiche clientelari, a cercare posto nel presumibile carro del vincitore, in attesa di usufruire di affidamenti fiduciari ‘generosamente’ previsti da tali norme.La latitanza, nella campagna elettorale catanese, dei parlamentari catanesi regionali e nazionali del pd, è stata veramente deplorevole.Per quanto riguarda la lista ‘con Bianco per Catania’, credo di potere asserire che la campagna delinquenziale e mistificatoria sulla vicenda del dissesto del comune di Catania, approfittando della sentenza ad orologeria della corte dei conti, orchestrata dagli stessi soggetti che cinque anni fa hanno costruito il loro successo con la subdola comunicazione sulla vicenda del tondo Gioeni, abbia avuto degli effetti pesanti sui risultati della lista.Qualche considerazione occorre farla sul ruolo distorto dei patronati che, con la loro non istituzionale presenza, rappresentano un vero problema nei processi democratici.Infine una parola sul candidato sindaco Caserta.È una persona troppo perbene, e non ha voluto mai contestare al competitor la disastrosa conduzione degli assessorati, che hanno contribuito al disastro della nostra città.I cittadini catanesi, infine, mi sono sembrati in larga misura affetti dalla sindrome di Stoccolma: da vittime si sono affezionati ai loro carnefici, votandoli in massa.Schlein figura aliena
Tutti sul carro del vincitore