Pierluigi Di Rosa (direttore editoriale SudPress) Ci sono casi in cui si preferirebbe non aver avuto ragione, in cui non si prova alcun piacere a poter dire di aver anticipato quello che sarebbe accaduto. Uno di questi casi riguarda proprio la vicenda ormai drammatica di Pubbliservizi, la società partecipata dalla Città Metropolitana di Catania ormai definitivamente fallita per responsabilità precise che adesso devono essere individuate e sanzionate. Ne abbiamo raccontate di ogni tipo in questi ultimi anni, comprese quelle dell'ultimo articolo con gli appalti milionari dati all'esterno e l'immobile abusivo da conferire alla procedura concorsuale: robe da manicomio. Ma questo ormai è passato, patetico per quanto si vuole ma passato che andrebbe indagato da ben altri palazzi, oggi il piano più importante riguarda il futuro di 330 famiglie che sono state cinicamente trascinate in un baratro che poteva essere evitato. Adesso hanno costituito questa nuova Azienda Speciale, gli hanno dato il nome “SERVIZI CITTA’ METROPOLITANA DI CATANIA”, nominato gli organi sociali ed avviato la festa. Le perplessità sull'operazione le abbiamo già argomentate. Ieri si è svolta la prima riunione formale tra i vertici di questa nuova società capitanati dal commissario straordinario della Città Metropolitana Pietro Mattei ed i rappresentanti sindacali. Sugli esiti abbiamo ricevuto un comunicato emanato proprio da Città Metropolitana alquanto fumoso e quindi abbiamo provato a chiedere. Come primo interlocutore ci è sembrato ovvio rivolgerci proprio al presidente del consiglio di amministrazione della società ormai fallita, l'imprenditore catanese , che pensavamo dovesse essere ragionevolmente coinvolto in questa sorta di “passaggio di consegne”, anche solo per poter rappresentare le criticità presenti nella vertenza e che ha più volte pubblicamente evidenziato: “Mi spiace ma non sono in condizione di potermi esprimere su quanto sta accadendo perché ormai sfugge a molti la logica di alcune decisioni. Del resto l'attuale commissario straordinario Mattei non ha mai ritenuto di confrontarsi con il CdA di Pubbliservizi ed io non ho potuto quindi neanche avere l'onore di poter conoscere un manager che pareva avere le idee così chiare da andare dritto per una strada che adesso non pare proprio drittissima. La nostra preoccupazione è stata sempre, e resta tale quella del futuro di tutti i lavoratori che continuiamo a ritenere potessero essere salvati insieme alla società che invece qualcuno ha con determinazione voluto far fallire per tentare un'avventura che rischia di rimanere tale e questo ci dispiace umanamente ed offende come cittadini.” Quindi apprendiamo che è accaduto anche questo, cioè che si insedia un commissario straordinario, questa eccellenza ex prefetto Mattei peraltro già reduce dal disastro Gesip, che non sente il bisogno, anzi il dovere in una vertenza così delicata, di convocare il consiglio di amministrazione di una società pubblica in così gravi difficoltà, anche solo per sentire tutte le campane prima di fare il patatrac che poi ha fatto: veramente fuori da ogni logica. Se quindi abbiamo capito che chi ha tentato di salvare Pubbliservizi è stato tenuto fuori da tutti i tavoli decisori, non resta che provare a chiedere a chi a questa prima riunione ha partecipato e si è sempre distinta per dire le cose per come stanno effettivamente, anch'ella anticipando spesso le conseguenze di certi atti delle precedenti amministrazioni: si tratta del s che da questo incontro è uscita con un quadro inquietante. A quanto pare l'attuale dirigenza di Città Metropolitana ha confessato candidamente che non c'è alcun piano aziendale relativo a questa nuova azienda speciale che quindi non si capisce come sia stata costituita; si è poi appreso che i fondi stanziati non sarebbero sufficienti al suo mantenimento e, cosa ben più grave, non si ha idea su come effettuare la promessa assunzione del personale della fallita Pubbliservizi, facendo una gran confusione tra un'impossibile cassa integrazione ed il ricorso ad ammortizzatori sociali tutti da verificare. Quanto accade sfugge dalla...logica
Giuseppe Molino
egretario del sindacato SIFUS-Confali Lucia InzirilloLa Città Metropolitana cade dalle...nubi
Insomma, tornando all'inizio: avremmo preferito di gran lunga, almeno stavolta, di esserci sbagliati.