La città di Catania da un mese convive con l’emergenza sanitaria legata al Coronavirus che ha portato alla chiusura della maggior parte delle attività e ha cambiato radicalmente le abitudini e lo stile di vita di tutti. Soddisfatto del comportamento e del senso civico mostrato dalla maggior parte dei cittadini, il vicepresidente del consiglio comunale di Catania Lanfranco Zappalà che, al tempo stesso, ha sottolineato l’importanza di continuare a rispettare con serietà le restrizioni: “Inizialmente non abbiamo dato una buona immagine con scene di assembramenti nelle piazze che hanno fatto il giro d’Italia come se la Sicilia non rispettasse il decreto del governo. Poi la città si è raccolta nei confronti delle persone più bisognose con le raccolte da parte del volontariato, di varie associazioni e di semplici cittadini che lasciavano nel carrello gli alimenti essenziali. Siamo fiduciosi per il calo del virus ma non possiamo abbassare la guardia perché azzereremo tutto ciò che finora abbiamo fatto. Questo è un momento difficile e delicato e noi dobbiamo dare l’esempio.” Sulla riapertura dei lavori del consiglio comunale, invece, Zappalà ha dichiarato che continua il dialogo per capire le modalità da attuare per avviare le commissioni consiliari: “L’amministrazione non vuole fermare le attività del consiglio comunale, abbiamo soltanto un problema logistico che tra oggi e domani dovremmo superare.” L’obiettivo, una volta frenato il Coronavirus, sarà quello di rilanciare tutte le attività della città di Catania, colpita da questa emergenza in un momento in cui sembrava risvegliarsi grazie all’impulso del settore turistico: “Il virus per la città è stato un fulmine a ciel sereno. Tuttavia non trovo alternative diverse rispetto a quelle emanate dal governo per le piccole e medie imprese. Tantissime attività stanno chiudendo, altre stanno andando in fallimento ma il problema non riguarda solo l’Italia ma l’intera Europa e bisognerà capire come andare incontro alle persone costrette a chiudere le attività. Oggi si ha paura di come rilanciare la propria attività e c’è molto sconforto ma la città deve ripartire in tutti i suoi settori senza cadere nella tentazione della malavita. Lo Stato dovrà intervenire per dare una mano d’aiuto e snellire l’iter burocratico.” Riguardo al dibattito sull’apertura dei mercati storici, pescheria e fiera in primis, Zappalà è stato chiaro: “Una loro apertura significherebbe permettere ad alcuni cittadini di essere autorizzati ad uscire. Temporeggiamo altri 15 giorni e poi decideremo. Meglio stare in quarantena qualche giorno in più per non mettere a rischio la salute della cittadinanza.”