Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato delle polemiche che ruotano attorno ai cimiteri chiusi. Se la gente sta in fila davanti ai supermercati, indossando guanti e mascherine e mantenendo le distanze sociali, non può farlo davanti ai cimiteri, e così le visite ai propri cari slittano ancora. In Sicilia c’è gente amareggiata per questo, che sente l’estrema necessità di far visita ai propri cari e di poter posare un fiore sulla tomba di chi ha tanto amato. Se a Modica e a Cefalù i primi cittadini hanno deciso di riaprire i cimiteri comunali, con la disposizione di nuovi orari e nuove modalità di visita, con l’obbligo di indossare la mascherina di protezione e rispettare la misura del distanziamento sociale di almeno 1 metro per cittadini e personale addetto, questo non è avvenuto ancora nel resto della Sicilia. Negli altri comuni infatti i cimiteri rimangono chiusi, questo però non impedisce diverse amministrazioni di provvedere alla cura dei luoghi di sepoltura «in vista di una futura riapertura», o di emettere ordinanze apposite per permettere a fiorai di accedere ai cimiteri comunali per la cura delle tombe su indicazione dei familiari. Cimiteri chiusi, cuori di molti spezzati insomma, come quello di Pietro Crisafulli, responsabile della sezione di Catania dell’associazione italiana familiari vittime della strada, che da giorni si batte per la riapertura del cimitero del capoluogo etneo dove riposano i suoi cari, tra i quali il figlio Mimmo morto in un incidente. "Siamo stanchi di aspettare, aprite quei Cancelli. I miei appelli indirizzati al premier Conte, al sindaco di Catania, Salvo Pogliese, al presidente della regione siciliana, Nello Musumeci, sono caduti nel vuoto. Se non si aprono immediatamente quei cancelli giorno 4 maggio alle 11, come comitato "Angeli di Catania", saremo davanti ai Tre Cancelli per protestare. La cosa più triste e dolorosa è che l'assessore Pippo Arcidiacono ci aveva promesso la riapertura del cimitero, ma questo non è avvenuto", ha dichiarato Crisafulli a Sicra Press. Annientata anche Letizia Sicilia, che otto anni fa ha perso il figlio Tony in un incidente stradale, e che dopo il lavoro, lo andava a trovare, anche se per dieci minuti, era per lei una grande consolazione. Intanto la Chiesa vuole riaprire, stop alle messe in streaming o alle irruzioni delle forze dell’ordine contro gli assembramenti come avvenuto. È arrivato il tempo di “riprendere la celebrazione dell’Eucarestia domenicale e dei funerali in chiesa, oltre ai battesimi e a tutti gli altri sacramenti, ha annunciato il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, Conferenza episcopale itaiana, che si è rivolto a tutte le istituzioni. “Le Chiese si devono riaprire ai fedeli, l’Eucarestia è per tutti , sacerdoti e fedeli”…