La calda estate dell'Imesi Atleltico Catania 1994. In casa giallorossoblù è già tempo di un primissimo bilancio stagionale, dove troppe vicende si sono susseguite, a una velocità impressionante. Primissimo bilancio in vista dell'inizio del campionato di Eccellenza, domenica 10 settembre a Zia Lisa contro la Rocca Acquadolcese: fischio d'inizio alle ore 15,30.
Estate calda, anzi rovente
In sintesi. L'inizio della preparazione (31 luglio) sul fatiscente impianto comunale di Zia Lisa, un mercato importante - concordato dal tecnico Vittorio Jemma, in sintonia con il diesse Damiano Proto - le prime amichevoli (Real Aci e Aci & Galatea), la rinuncia di proseguire di Jemma, l'addio del tecnico con alcuni giocatori (voluti proprio da Jemma), l'arrivo del nuovo allenatore Antonio Richichi a una settimana dall'esordio in Coppa Italia, l'ingaggio di alcuni giocatori (peraltro senza preparazione atletica), l'esordio in Coppa Italia contro la Jonica di Santa Teresa Riva (1-1 l'andata a Zia Lisa), una preparazione e poi il ritorno domenica scorsa con l'eliminazione sfortunata al 93simo (2-1 per la Jonica): insomma, tutto d'un fiato, in un'estate a dir poco rovente.
Dirigenza compatta, identitaria
In questo contesto, davanti a un vero terremoto tecnico, il punto fermo è stato tutto lo staff dirigenziale. Dal patron Franco Proto al diesse Damiano Proto, passando per il presidente Lorenzo Zaffora per i vice presidenti Giancarlo Napoli e Cirino Fichera, e, ancora, per il direttore generale Gabriele Orofino, il team manager Luciano Ruscunà il segretario del club Alessandro Calvino. insomma, al di là della categoria, la filosofia identitaria della società non si discute, tant'è che la dirigenza non si tirerà indietro per completare l'organico atletista (dovrebbe a breve arrivare un difensore).
Qualcosa da rivedere nelle scelte
In definitiva il tecnico Antonio Richichi oggi dovrebbe avere le idee più chiare (appunto perchè il tecnico è arrivato da poco) sui singoli e sul concetto di squadra: confortante il gioco espresso nella ripresa a Santa Teresa Riva un po' meno gli errori in fase conclusiva; tutto questo al di là della preparazione atletica (a Santa Teresa Riva apparsa ancora insufficiente), le scelte tecniche dovranno essere più mirate. Chi non ha gamba non può - a nostro avviso - scendere in campo dal primo minuto; tesi che comunque non riguarda l'attaccante Giannaula, non ancora al meglio della condizione fisica (ha avuto almeno 3 palle gol nitide). Capitolo portiere: il titolare Vitale stava così male da stare in panchina a Santa Teresa Riva? Senza nulla togliere al giovane e promettente Castrianni, il tiro al 93simo (in prossimità dei tiri di rigore) di Zago, finito sotto la traversa, non è sembrato irresistibile. E, ancora, calciatori come Mazzamuto, Ilardi (il migliore in campo a Santa Teresa), Zappalà (autore del momentaneo pareggio) e Caruso, meriterebbero una più accurata valutazione tecnico-tattica. Perchè l'obiettivo salvezza non sarà facile da raggiungere in un campionato complicato come quello di Eccellenza, soprattutto nel girone B.