Il professore e neurologo Ignazio Vecchio e la professoressa Cristina Tornali, fisiatra e direttore del Centro Siciliano di Accademia di Arte Sanitaria, discutono al Cappello di Archimede sui metodi di educazione dei giovani, in famiglia e all'interno dell'ambiente scolastico, e su alcune pratico di utilizzo dei social come condivisione di contenuti poco educativi. Spesso ci lamentiamo dell'educazione che viene a mancare, di chi dovrebbe educare e non educa. Ma qual è il ruolo delle famiglie, della scuola, degli insegnanti e degli educatori in questo contesto? la pandemia ha lasciato dei segnali davvero inquietanti sotto certi versi, i rapporti non sono più quelli di una volta e non posiamo dare la colpa al passato. Il professore Vecchio si professa totalmente contrario agli atteggiamenti vessatori ma allo stesso tempo rifiuta l'idea della "cultura della tolleranza nei confronti della diseducazione": "la punizione è un'ammenda formale nei confronti di chi ha sbagliato qualcosa, non è un bollo a vita".A questo punto viene da chiedersi se siano i professori troppo deboli o i ragazzi troppo arroganti e maleducati.In merito alla questione la Prof.ssa Tornali sostiene che l'insegnante deve essere capace di porgersi agli allievi e trascinarli in un percorso educativo sensato. Ciò che può aiutare in tal senso è sicuramente un lavoro d'equipe tra il corpo docente e le famiglie. Sostiene inoltre che non si può pensare di rimproverare senza fornire dei veri strumenti educativi: "l'esempio educativo è fondamentale. Redarguire una persona non significa sbraitare superando la maleducazione dell'allievo, significa rendere consapevole dell'errore e spiegare cosa potrebbe fare di meglio". Nell'ISS Viola Marchesini di Rovigo la professoressa e dirigente Isabella sgarbi viene colpita con una pistola ad aria compressa portata da un ragazzo a scuola. Complici anche due compagni, colui che ha sparato e chi ha filmato l'accaduto. I primi due hanno ricevuto come punizione 5 giorni di sospensione dalle lezioni, il terzo 3 giorni. Nessuno ha condannato il gesto in maniera precisa. Il ministro dell'istruzione Giuseppe Valditara ha dichiarato: "studieremo azioni per arginare l'aumento delle aggressioni ai docenti". Tra le ipotesi c'è un dialogo, un vero e proprio patto educativo, tra scuola e famiglia."Se si giustifica il gesto di un proiettile di gomma in un bambino questo un domani userà una vera pistola contro un poliziotto o contro un familiare. Non bisogna oltrepassare alcuni paletti." - queste sono le parole espresse al riguardo dal Prof. Vecchio. contro tutti i tentativi di giustificazione dell'accaduto egli sostiene che "le persone non per bene hanno bisogno di un segnale forte. Tutto il resto è ipocrisia".I ragazzi sono stati criticati non tanto per il gesto ma per aver postato sui social in maniera normale facendosi scoprire. Questo ha portato la Prof.ssa Tornali a definire l'accaduto come un caso di bullismo e di Cyber bullismo, poiché diffuso con intendo istigatore. Ormai sono diversi i video che si trovano sui social di ragazzi che si filmano mentre prendono pillole tranquillanti a causa della loro "ansia da interrogazione". Questo ovviamente fa riflettere sia sulla consapevolezza dell'uso dei social da parte dei minorenni che sull'utilizzo di farmaci in maniera superficiale. A tal proposito si espone proprio la Prof.ssa Tornali, preoccupata della gravità della situazione: "L'ansia viene risolta studiando. Si dovrebbe parlare di abuso di farmaci. Dovremmo capire come mai in famiglia gli psicofarmaci non vengano tenuti fuori dalla portata dei minorenni. Il farmaco ci aiuta quando c'è un problema ma non ci risolve la vita. I farmaci non sono caramelle così come non lo sono gli integratori"."La maggior parte degli insegnanti è formata correttamente. La maggior parte delle famiglie è formata da gente per bene. La maggior parte dei ragazzi è composta da persone per bene. Quello che non sopporto è la discrepanza delle situazioni a seconda dell'onda emotiva di quel momento. È una buffonata la giustificazione dei maleducati. Non c'é altro da dire"- conclude così il Prof. Vecchio dando un giudizio generale di tutte queste situazioni che si verificano all'interno dell'ambiente scolastico o che sono strettamente collegate ad esso.Vanessa PolidoriScuola senza regole, guai se i professori rimproverano
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