Dopo la comunicazione da parte del Viminale sulla passeggiata tra genitori e figli, in Italia sono scoppiate le polemiche da parte dei vari amministratori locali che hanno reputato questa decisione del tutto inadeguata in relazione alle restrizioni finora in atto su tutto il territorio nazionale per il contenimento del Coronavirus. Ad aver alzato la voce sono stati, primi tra tutti, i presidenti delle regioni Lombardia e Sicilia che hanno espresso il loro dissenso: nella giornata di ieri, infatti, il presidente Musumeci, in merito a questa nuova normativa, si era detto assolutamente contrario stabilendo che non adeguerà la sua ordinanza alla comunicazione e che in Sicilia il divieto di praticare qualsiasi attività motoria all’aperto resterà valido fino al 20 di Aprile. Stessa strada intrapresa in Lombardia anche dal Presidente Attilio Fontana che non ha accolto la circolare del ministro dell’Interno stabilendo, in tutta la regione, che tutto resterà immutato. Una circolare che ha generato dubbi e perplessità dunque su tutto il territorio nazionale in merito a una sua applicazione in un momento in cui sarebbe da irresponsabili abbassare la guardia visto che gli effetti delle restrizioni sembrano dare i loro frutti. A sciogliere, forse, i dubbi è intervenuto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, durante la conferenza stampa di ieri sera in diretta da Palazzo Chigi si è rivolto alla nazione per chiarire la questione che attanagliava l’Italia intera nelle ultime ore. Stando alle parole del premier, quella del Viminale sembrerebbe essere una circolare interpretativa: nessuna modifica alle restrizioni attualmente vigenti e, dunque, resteranno ancora vietate le passeggiate all’aperto. Dopo la pubblicazione della comunicazione, i chiarimenti del Viminale e il montare delle polemiche, si è reso necessario l’intervento chiarificatore del Premier Conte per districare i nodi su una circolare che dunque aveva il solo scopo di fornire alle forze dell’ordine una corretta interpretazione delle misure in atto.