Ennesima tragedia nel Mediterraneo. Come sempre. Sarebbero tutte donne, tra le quali una in avanzato stato di gravidanza, di origine subsahariana, quasi certamente del Senegal, le 7 vittime del naufragio avvenuto all'alba nelle acque tra Lampione e Lampedusa quando si è ribaltata l'imbarcazione sulla quale viaggiavano; è quanto emerge dalle testimonianze dei superstiti del naufragio. L'imbarcazione era partita il giorno prima dalla Tunisia. I superstiti sono quarantasei, già sbarcati al molo Favaloro sulle motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia costiera. Un fascicolo d'inchiesta, a carico di ignoti, è stato aperto dalla Procura di Agrigento. A coordinarlo, in queste primissime battute, è il procuratore capo Luigi Patronaggio. "Alla vista delle motovedette della Guardia costiera, i migranti presenti sul barcone si sono sbilanciati - ha detto Patronaggio, ricostruendo per grandi linee la tragedia - tanti sono finiti in mare o perché mal distribuiti sul barcone o perché hanno perso l'equilibrio. Sulle salme verrà eseguito un esame esterno direttamente a Lampedusa. E poi, se dal caso, decideremo se disporre o meno autopsia". Sembra che ci siano 8 dispersi. Nel tratto di mare proseguono ininterrotte le ricerche. Nel frattempo sono approdati sull'isola 256 persone con quattro diversi barconi dopo che ieri erano arrivati in 136. Tre imbarcazioni sono state soccorse al largo, la quarta - con 6 tunisini a bordo - è invece riuscita ad arrivare, alle 7 circa, direttamente in porto. In Spagna muore una bimbetta di 5 anni dopo 17 giorni sul barcone in balia del mare: il corpicino era disidratato dalla navigazione sotto il sole sulla rotta tra l'Africa occidentale e le isole Canarie: la piccola è morta mentre veniva trasportata d'urgenza in ospedale da un elicottero militare spagnolo. Lo ha reso noto il servizio delle emergenze sanitarie regionale delle Canarie. Insieme alla bimba sono stati trasportati in elicottero anche una donna e un uomo che sono stati entrambi ricoverati: la donna in condizioni "critiche", l'uomo in condizioni "gravi".