Un anno fa, giovedì 23 luglio 2020, fu una giornata storica per il Club Calcio Catania che passava ufficialmente nelle mani dei soci Sigi. Si festeggiava. Si gioiva sulle scale del Tribunale di piazza Verga (nella foto), per la salvezza della fatidica matricola 11700, con i tifosi rossazzurri che ringraziavano e quasi osannavano i soci Sigi (con gli avvocati Ferraù e Augello su tutti), per aver evitato il falimento e dunque il crac della gloriosa società rossazzurra, versando 1 milione e 300 mila euro e accollandosi i non pochi debiti accumulati dalla precedente gestione (Pietro Lo Monaco amministratore unico e Nino Pulvirenti presidente), comprese le rate del mutuo con il Creditro Sportivo per il Village di Torre del Grifo, gli insoluti con l'Agenzia delle Entrate (15 milioni circa), la disputa con il comune di Mascalucia (2 milioni e 200 mila euro) e i fornitori (poco più di 7 milioni). Insomma, roba da mettersi le mani ai capelli. Ma oggi, a distanza di un anno, cosa è cambiato? In breve: la stagione sportiva si è conclusa dignitosamente, le avversità sul piano economico non sono mancate, quest'anno il Catania non avrà penalizzazioni, l'annunciata cessione della società ha fatto discutere (anche eccessivamente) e la visione della piazza è in buona parte mutata. E così venerdì 23 luglio 2021 (data scelta non a caso...), a Torre del Grifo si terrà una conferenza stampa voluta dal presidente di Sigi Giovanni Ferraù, che a differenza dei "sentito dire" e dei "disfattisti", ci ha sempre e comunque messo la faccia. Ma cosa dirà l'avvocato catanese? Cosa comunicherà alla piazza? Sarebbero tanti i temi da affrontare, per ripercorrere la stagione appena archiviata, fino alle prospettive del prossimo campionato, ormai alle porte…
E se il nome di Joe Tacopina è un ricordo sbiadito, l'attenzione della piazza catanese è metaforicamente pronta a trasferirsi dagli Stati Uniti a Malta, dove alcuni imprenditori hanno abbondantemente contribuito all'iniziativa sociale “Uniti per il Catania” versando 500 mila euro per consentire l'iscrizione della squadra al prossimo campionato 2021/22; imprenditori celati da un velo di mistero: chissà, forse venerdì sarà l'occasione per mettere in chiaro diversi aspetti, ancora sconosciuti sulla vicenda delle quote societarie. Sarà ribadito verosimilmente che i tifosi rossazzurri sono stati generosi - onestamente non ne avevamo dubbi - visto che hanno "versato" quasi 200 mila euro e che alcuni soci della Sigi, allontanatisi dalle dinamiche societarie, nell'ultimo periodo si sono invece ricompattati con il Cda, presieduto proprio dall'avvocato Ferraù.
Non si potrà non parlare della campagna abbonamenti, totalmente ferma lo scorso anno: ma le restrizioni non mancheranno anche quest'anno, anzi è certo che non si potrà avviare la vendita degli abbonamenti, ma eventualmente solo i singoli biglietti: vendibili match dopo match; diversi quindi i punti su cui bisogna ancora fare chiarezza in questo senso: basterà un tampone rapido a consentire l'accesso negli stadi o bisognerà avere il Green Pass? Nel secondo caso la diffidenza di un gran numero di catanesi verso la campagna vaccinale, non aiuterà di certo. Vedremo. Sul fronte capienza, ogni stadio ha una storia a sé stante: per il Massimino che conta ad oggi poco meno di 20 mila posti a sedere, non resta che sperare sulla norma su scala nazionale per il 50% di capienza consentita (Europei docet); se dovesse essere al 25% significherebbe in realtà non riuscire a coprire le spese per ogni singola partita.
Alla conferenza stampa, verosmilmente, si farà il punto sulle prospettive della gestione sportiva: su questo piano è senza dubbio essenziale la figura del direttore generale Maurizio Pellegrino che continua a mantenere un profilo basso (e silenzioso...), ma che dopo l'accordo con il tecnico Francesco Baldini, ha già chiuso i primi due colpi di mercato in entrata: il portiere Andrea Sala classe '93 e l'attaccante romano Tommaso Ceccarelli classe '92 ex Feralpisalò. Fare il mercato senza disporre di grandi risorse, non è proprio semplice. Anzi. Ma Pellegrino "vuole" una squadra competitiva, che possa migliorare innanzitutto quel 5° posto ottenuto sul campo in una stagione nata in maniera assai complicata.
Si prospetta e si spera quindi che a un anno esatto dell'avvenuta salvezza dal fallimento, la Sigi possa chiarire tutti gli aspetti in chiaroscuro dell'ultimo periodo, nella speranza non nascosta che gli sponsor possano ridare fiato alle casse del Club, per dare inizio a una nuova fase, competitiva, certo ma senza proclami e senza l'inutile fuffa...