Qualche giorno fa la Gazzetta dello Sport ha pubblicato un articolo celebrativo del primato in classifica, nel girone A della serie C, della squadra altoatesina Südtirol. La formazione bolzanina, infatti, è ormai lanciata verso l’agognata promozione in serie B. È venuta naturale la curiosità di scoprire qualcosa di più su questa emergente realtà calcistica. La curiosità è rimasta soddisfatta, accompagnata da stupore e rammarico, leggendo quanto segue su Wikipedia :“ Il Südtirol ha un assetto amministrativo da public company, atipico per gli standard del calcio italiano. Il pacchetto azionario della società a responsabilità limitata non ha un vero investitore di riferimento: il 90% delle quote è suddiviso tra una trentina di soci (sia soggetti fisici che giuridici) e la partecipazione più elevata avocata a un singolo individuo si aggira sul 30% del totale. Il residuo 10% è detenuto dall'AFC Südtirol-FCD Alto Adige, associazione sportiva dilettantistica cui fanno capo le squadre giovanili del sodalizio biancorosso, aperta alle affiliazioni di comuni cittadini, che ne fanno un esempio di azionariato popolare. Al 2021 le adesioni a quest'ultima sono circa un migliaio. Il club impone inoltre un tetto massimo allo stipendio dei calciatori, che nel 2021 si attesta a 80.000 euro annui pro capite, e destina per statuto almeno il 30% del budget societario annuale (3,5 milioni di euro nel 2015) alla gestione del settore giovanile. La sede operativa e amministrativa è presso il FCS Center di Appiano sulla Strada del Vino, mentre la sede legale (con un ufficio distaccato) si trova a Bolzano”. Alcune domande, ripensando alle vicende recenti del Calcio Catania sorgono quindi spontanee. E adesso ? E adesso si aspetta tutti la fatidica data in cui si dovrebbe tenere l’asta fallimentare per l’aggiudicazione del titolo sportivo, giorno 11 febbraio. Bene, non facciamoci illusioni, di nessun tipo. Sarà difficile che si verifichi un altro miracolo, si badi non perché rimpiangiamo la Sigi (o meglio i suoi 24 soci che hanno dimostrato a conti fatti la loro inadeguatezza, e di questo non possiamo che dolerci ), ma perché c’era stata l’occasione, la possibilità concreta, con la realizzazione di un progetto nuovo e moderno, di dimostrare, urbi et orbi, che anche alle nostre latitudini esistono potenzialità e capacità imprenditoriali capaci dì costruire con unitá di intenti, senza gelosie ed individualismi egoistici, strutture societarie in grado dì confrontarsi con tutti in maniera competitiva. Invece no. Invece si aspetta, come sempre, qualcuno (il solito colonizzatore, magari polentone o peggio straniero) che venga a prendersi per quattro soldi ciò che è nostro, magari aspettandosi e ricevendo il grazie della folla plaudente composta da sudditi trogloditi. Però stavolta non è detto che ciò accadrà. E forse non sarà un male. Se il Catania calcio non verrà rilevato da nessuno all’asta fallimentare sparirà definitamente, con buona pace dei tanti che hanno detto e scritto sciocchezze sesquipedali negli ultimi due anni, ma che di serio e concreto non hanno fatto nulla, niente, zero assoluto. Allora forse, e sottolineiamo forse, si comincerà a capire che nulla viene dall’alto e regalato, ma bisogna conquistarlo con le proprie forze e capacità. E non solo nel calcio.
1) L’idea di Fabio Pagliara, lanciata alla fine del 2019 in un momento veramente buio per il sodalizio rossazzurro, di creare anche a Catania una public company era sbagliata ? La risposta è NO !2) Allora perché questo modello, o comunque quello di azionariato diffuso costituito dalla Sigi, alle nostre latitudini ha clamorosamente fallito? La risposta è semplice : la forma mentis, non solo dei soci Sigi ma diciamoci la verità dei catanesi in genere, è incompatibile con il concetto di collettività e di solidarietà sociale !3) Si possono individuare, al di là di quelle dei 24 soci Sigi e in particolare di alcuni esponenti incontenibili nel profluvio di dichiarazioni alla stampa senza alcun coordinamento tra loro, altre responsabilità nella triste fine di questa vicenda ? Altroché! Giornalisti, pseudo tali, tifosi o presunti tifosi, arruffapopolo, speculatori, sciacalli, politici e compagnia cantante: nessuno ha voluto veramente il bene del glorioso club rossazzurro, nessuno !