Cambiare direzione: è un concetto che cammina di pari passo con quello di ambiente, economia, sviluppo. Il nostro modello di economia, fondato sullo schema “canonico" di produzione, utilizzo e trasformazione in rifiuto non è sostenibile, da qui la necessità di cambiare direzione, impiegare menti, energie, investimenti concreti in favore della creazione di un modello di economia nuovo, sostenibile, non più lineare. Su queste basi si fonda proprio il concetto di economia circolare, un modello di produzione e consumo fondato su produzione, condivisione, riutilizzo, riparazione e, non per ultimo, riciclo dei materiali già utilizzati in precedenti produzioni, estendendo così la vita delle materie e dei prodotti. Il nostro pianeta non è più in grado di sostenere modelli di produzione che sfruttino il nostro ambiente senza dare nulla in cambio, bisogna andare in direzione green economy. Questo il parere e il campanello d’allarme lanciato da Benedetto D’Angelo, direttore generale di Siciliana Maceri e Servizi Srl, azienda da anni leader nel settore del commercio delle materie prime secondarie: «Il modello di economia circolare è certamente sviluppato in tutta Italia, in Sicilia però registriamo una delle percentuali più basse d’Italia, non superiamo il 58% se teniamo in considerazione le tre grandi città metropolitane (Catania, Palermo e Messina). Non considerandole saliremmo quasi al 70%». La Sicilia è condannata ad essere - quando si parla di ambiente, comportamenti virtuosi, sostenibilità - un perenne fanalino di coda, ma perchè siamo così indietro? «Siamo indietro perchè chi avrebbe dovuto eseguire controlli o dare una spinta maggiore, allora Ato, oggi Srr, non ha dato il proprio contributo. A questo si aggiunge anche il fatto che la TARI non ha aiutato a fare la differenza, perchè il cittadino che differenzia non trova riscontro diretto sulla tassa comunale». Per cambiare davvero bisogna dunque chiedere il contributo del singolo, il quale però - sottolinea D’Angelo - deve percepire l’utilità dei propri sforzi per la salvaguardia dell’ambiente e trovare un riscontro che sia vantaggioso, «perchè devo differenziare se poi non ho un riscontro oggettivo? A questo si aggiunge anche il fatto che le discariche sono sempre più piene». Quando si parla di economia circolare spesso si riscontra una generale disinformazione della maggior parte dei cittadini, cosa che spesso non incentiva gli stessi a fare la propria parte per una transizione verso un’economia Già nel marzo 2020 la Commissione europea ha presentato un piano d’azione per una nuova economia circolare, con l’obiettivo di “progredire verso un’economia climaticamente neutra e competitiva, in cui i consumatori siano responsabilizzati”, ma Quanto effettivamente si è fatto finora? « - è la constatazione amara del direttore generale di Siciliana Maceri e Servizi - I piani di comunicazione che l’attuale assessore dice che bisogna attuare, dove sono? Bisogna sensibilizzare alla raccolta differenziata, realizzare i piani di comunicazione previsti spesso anche negli stessi appalti comunali, ma dove abbiamo mai visto un piano di comunicazione in questi ultimi anni? Il cittadino vuole essere informato e formato».Guidare il cittadino affinchè cooperi attivamente per la salvaguardia dell’ambiente, soltanto così si potrà davvero lavorare per la realizzazione di piani economici che guardino allo sviluppo sostenibile, circolare. «I cittadini hanno bisogno di linee guida, spesso non sanno dove buttare il cartone della pizza o lo scontrino. L’ignoranza attualmente non fa decollare l’ideologia della raccolta differenziata e della dove tutti potremmo stare bene».Lavorare “per un mondo migliore”? Sì, ma solo se si è disposti a impegnarsi concretamente, « Se vogliamo attuare il nostro motto, “per un mondo migliore” appunto, se non si adopera l’essere umano a migliorare questo sistema non potremmo mai realizzare idee di È partita ad esempio l’idea dei termovalorizzatori, uno a Palermo e uno a Catania, ma perchè non fare un bando? In Sicilia siamo ancora all’inizio della strada, e la strada è in salita. Mancano impianti e la fase burocratica del settore è troppo lunga».Economia circolare, quanto ne sappiamo?
green.
non sarebbe forse necessario realizzare piani di comunicazione utili a sensibilizzare la popolazione e incoraggiarla ad assumere comportamenti corretti?
Si è fatto poco e nulla
greeneconomy,
il peggior nemico dell’uomo è proprio l’uomo.
Green economy.