Era il momento di rientrare a casa dopo un'ordinario sabato sera quando l'attivista 22enne Fiore Cantone viene aggredito nei pressi di via Umberto. Fiore (che è il suo secondo nome) Cantone, il cui profilo instagram conta circa sei mila follower, non si è intimorito ed ha raccontato la vicenda: "Mi trovavo a metà strada per tornare a casa, quando ad un certo punto vedo avvicinarsi un tizio losco con una Grande Punto metallizzata." Così inizia il racconto del ragazzo che di li a poco avrebbe vissuto una delle esperienze più traumatiche della sua vita. "Con una manovra accosta in una viuzza in Via Umberto e mi insegue chiedendomi dove fosse una presunta via che lui doveva raggiungere a cui io educatamente ho risposto "non so dove sia la via mi scusi", continua Cantone. "Subito mi si è scaraventato addosso tentando di pugnalarmi con un cacciavite molto affilato; in seguito mi ha strappato le cuffiette; ero solo e pensavo di morire. Fortunatamente sono stato in grado di reagire colpendolo con un violento pugno (o schiaffo, non ricordo bene) e ho ripreso le cuffiette". Il criminale, vedendo le spille della comunità LGBTQI+ sullo zaino di Fiore , ha constatato l'appartenenza alla comunità e gli ha urlato: "A Catania i froci siete troppi...". La vicenda è stata portata anche dinanzi alla polizia catanese che, non solo non gli hanno riconosciuto l'aggravante gay-lesbo-bi-trans-intersex-afobica; considerandola solo una semplice aggressione, ma soprattutto conoscono già il colpevole dato che ha già compiuto altre aggressioni. Cosa si sta aspettando allora? "Probabilmente che ci sia un morto..." afferma Fiore. Il ragazzo, dichiaratamente gay e aroace, porta avanti da molti anni ormai, la lotta contro la gay-lesbo-bi-trans-intersex-afobia sensibilizzando i suoi follower con dei post di spiegazione di alcune tematiche LGBTQIA+ e partecipando a manifestazioni ed eventi organizzati dall'associazione Arcigay di Catania. Grazie al forte impatto mediatico che ha avuto la vicenda, anche il rettore dell'università di Catania esprime la vicinanza al ragazzo. Fiore, mentre aspetta che la giustizia faccia il suo corso, continuerà a ribadire che la legge contro la gay-lesbo-bi-trans-intersex-afobia è perché una persona non può essere attaccata solo per il semplice fatto di essere se stess*.
assolutamente necessaria