Via libera dal consiglio comunale nell'ultima seduta utile: a Catania la tassa sui rifiuti sale del 18%. “Per evitare un nuovo dissesto, si è trattato di un passaggio fondamentale…” assicurano da Palazzo degli Elefanti. È fatta. Il consiglio comunale di Catania, riunito in seconda convocazione, ha approvato la presa d’atto del Piano economico finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani (PEF) 2022-2025 e le tariffe ai fini della tassa sui rifiuti (TARI) anno 2022, per l’aumento dei costi delle discariche. L’aumento era stato deliberato dalla Giunta presieduta dal sindaco facente funzione Roberto Bonaccorsi, peraltro presente in aula. Sui quindici consiglieri presenti in aula, dieci hanno votato favorevolmente, quattro si sono astenuti e uno ha votato contro. E ora? Si spera sui fondi in arrivo per mitigare l'incremento, ma questa è solo una voce da confermare.Appena 15 consiglieri in aula
L’adozione della delibera, proposta dall’Amministrazione Comunale, di determinazione dell’equilibrio del piano economico finanziario (PEF), relativo alla Tari per il 2022, ha scongiurato gravi conseguenze negative sui conti del Comune, con nuovi debiti fuori bilancio da riconoscere, l’impossibilità di portare in equilibrio il bilancio di previsione del 2022 mettendo in discussione il regolare pagamento degli stipendi e il trasferimento di risorse alle partecipate, con lo spettro di un nuovo dissesto finanziario. La causa dell’obbligata manovra economico finanziaria, com’è noto, è da addebitare all’aumento del costo per I Comuni di conferimento negli impianti di trattamento dei rifiuti indifferenziati, dovuto all’aumento del costo dell’energia e dei carburanti del 125 %. Costi aggiuntivi che in teoria avrebbero significato l’aumento di 26,384 milioni di euro, un valore più che raddoppiato rispetto al 2021. Un dato, in realtà, sensibilmente attenuato, sia dall’incremento esponenziale della raccolta differenziata con conseguenti minori costi di conferimento e dai risultati ottenuti, nell’attività di accertamento dell’evasione/elusione, che hanno determinato un aumento di circa 5 milioni di euro del ruolo Tari, i cui benefici si vedranno compiutamente nel 2023.L’impatto per i contribuenti dell’aumento del costo per il 2022 si attesta, pertanto, a 16 milioni di euro pari al 18% del valore della Tari. Un valore che nella sua valenza di atto tecnico, tuttavia potrebbe essere completamente neutralizzato dal trasferimento di risorse nazionali da parte della Regione Siciliana, destinate ai contribuenti di tutta la Sicilia, annullando l’impatto dell’incremento del valore tariffario. Nelle ultime ore, infatti, l’Amministrazione Comunale ha avuto rassicurazioni che nelle prossime settimane, verranno ripartite le somme per i Comuni costretti a varare gli aumenti per via degli aumenti dei costi delle tariffe energetiche e dei carburanti. Anche per questa ragione, oggi, il Capo dell’Amministrazione Comunale uscente ha sottoscritto una proposta di delibera consiliare per modificare con urgenza il regolamento Tari slittando dal 16 settembre al 31 ottobre il termine per il pagamento della prima rata.