A Catania i vigili del fuoco sono privi di mezzi e non usufruiscono dei buoni pasto. Carmelo Barbagallo, coordinatore regionale Usb dei vigili del fuoco, denuncia ancora una volta la preoccupante situazione in cui versa il distretto di Catania nonostante le sue continue pressioni a tutela della categoria. "Preoccupazione e tensione fra i vigili del fuoco del comando di Catania e non solo, nel resto della Sicilia, non va meglio" afferma Barbagallo, che prosegue: "L’ultima ondata di calore di un mese fa ha palesato la totale criticità del comando catanese".Il coordinatore regionale Usb-Vvf Sicilia spiega le criticità più importanti: "I mezzi, e nello specifico le autoscale, sono andate in tilt per l'usura e gli anni di servizio che hanno! Le nostre 3 autoscale hanno un'età media di 15 anni e danno continuamente problemi, tornano in funzione per 2-3 giorni prima di guastarsi nuovamente e in un anno fanno a malapena 1 mese di servizio. I costi per la riparazione dei mezzi sono esosi e siamo in debito con le officine, siamo al collasso più totale, la situazione è inverosimile. Inoltre molti colleghi non avrebbero comunque la certificazione per la guida di quelli nuovi. Niente mezzi e niente formazione! C'è anche una mancanza di istruttori e l'unico presente è giustamente sommerso da altri impegni". "La situazione è allarmante" avverte il coordinatore "siamo tornati indietro di 30 anni, lavoriamo in condizioni estreme che aumentano il rischio di infortunio e spesso solo la prontezza degli stessi operatori evita il peggio". Le problematiche non finiscono qui, il sindacalista spiega: "Siamo in carenza di organico del 35%, questo problema si potrebbe risolvere con l'assunzione dei precari che fin'ora sono stati convocati solo in caso di emergenza, c'è inoltre un concorso che ha bisogno degli ultimi 1000 candidati per chiudere le graduatorie. Questa situazione era già grave in precedenza ma è peggiorata negli ultimi 3 anni e come al solito la colpa viene attribuita alla pandemia che ha bloccato le assunzioni. Come se non bastasse è da 8 mesi che il personale è costretto a pagare di tasca propria i buoni pasto, problema aggravato dal fatto che quella di Catania è una delle poche caserme in cui si svolgono praticamente 2 giornate lavorative in una, con turni di 12 ore." Tutto ciò a causa della mancanza di fondi che dovrebbero essere distribuiti in tutta Italia per far fronte a queste spese, ma a Catania non sono mai arrivati. Carmelo Barbagallo continua: "Attendiamo ancora i fondi che ci spettano a seguito dell'alluvione del 2021, a niente sono valsi lo sciopero del 12 ottobre e la diffida alla procura e alla prefettura. Il sindacato Usb sta organizzando una manifestazione a fine ottobre contro il caro vita, ma se la situazione continua così, prima di dicembre torneremo in prefettura: vogliamo risposte esaustive e chiederemo a gran voce rispetto per la Sicilia. Mantenete le promesse fatte in campagna elettorale, basta pacche sulle spalle e prese in giro!".Mancanza di fondi e condizioni precarie
Enzo Orazio Alberelli