Miccichè in guerra con Schifani e di conseguenza con coloro che hanno giurato fedeltà al presidente della Regione. Alla Regione il centrodestra è in continua lotta, con equilibri difficili da raggiungere. Ad alimentare i malumori anche la vicenda-scandalo della costosissima mostra fotografica a Cannes (ieri Schifani non ha voluto ricevere l'ex assessore al Turismo Manlio Messina, oggi vice capogruppo alla Camera per Fratelli d'Italia): mostra che l'anno scorso costò 2,2 milioni di euro e lievitata a 3,7 milioni di euro. Vogliono vederci chiaro la Corte dei Conti, la Procura di Palermo e non ultimo il presidente Scifani, attraverso un'indagine interna della Regione. Elezioni amministrative: lo scenario a Catania? Carlo Calenda sta dialogando con Raffaele Lombardo: a quel mondo guarda con attenzione per una convergenza politica, a livello nazionale flirta con la Meloni. E l'elettore resta spiazzato. A oggi qualcuno ha avanzato la propria candidatura verosimilmente in attesa dell'ok delle segreterie romane. Nomi timidi, a parte quello ormai consueto di Enzo Bianco per il centrosinistra. Tanto chiacchiericcio e poca concretezza. Con Sammartino della Lega che sarebbe pronto a lanciare sulla scena elettorale catanese la compagna Valeria Sudano (eleltta alla Camera), anche se non trova entusiasmo fra i suoi stessi alleati di centrodestra. Il nome che circola ma che nessuno pronuncia? Raffaele Stancanelli, praticamente "abbandonato" dal suo stesso partito (Fratelli d'Italia), oggi europarlamentare. Anche Salvo Pogliese (Fratelli d'Italia) rivendica (?) un suo uomo: Sergio Parisi, già assessore della sua giunta. Ma anche il ministro Musumeci (Fratelli d'Italia) accarezza l'idea di poter proporre alla coalizione Ruggero Razza. In Sicilia come anticipato Forza Italia ha molti problemi da risolvere, la rottura interna è impossibile da ricomporre: il commissario azzurro Gianfranco Miccichè è sul piede di guerra, il gruppo capeggiato da Stefano Pellegrino è a fianco del presidente Renato Schifani.Come declinare questa realtà alle amministrative che si terranno tra qualche mese è la discussione interna al partito.E’ possibile che vadano con 2 liste diverse, una corrente che farà capo a Miccichè e l’altra a Schifani: come dire che si andrà incontro a continue fratture sui territori.A Catania lo scontro sarà tra Nicola D’Agostino, “miccicheiano”, e Marco Falcone. Stesso scenario per Trapani con Toni Scilla vicino a Miccichè e con Pellegrino invece vicino a Schifani. A dicembre scorso all'hotel le Dune di Catania, fu memorabile lo sfogo faccia a faccia di Falcone contro Miccichè, in occasione della Festa del Tricolore organizzata da Salvo Pogliese. Da dicembre a oggi nulla è cambiato. Anzi. “Nessuno si è fatto avanti con un’offerta di pace. Anzi. Forza Italia è una sola. Questi mi vogliono fare fuori, con modalità feroci, perché hanno paura che le liste, ora che si voterà a Catania e altrove, le farò io. Ma se lo mettano in testa: il simbolo ce l’ho io e solo Berlusconi me lo può togliere E allora si faccia la sua lista. Ma non la chiami Forza Italia” ha detto Miccichè come riportato da Catania, l'appetito vien mangiando
Forza Italia sul piede di guerra
Miccichè: "Qualcuno mi vuole fare fuori..."
Live Sicilia.