Incredibile: allo stadio Angelo Massimino la più bella festa di sport mai vista a Catania. Un elogio della follia collettiva ipotizzata dal grande filosofo Erasmo da Rotterdam, in cui essere e divenire sono la stessa cosa in un’apoteosi di sentimenti, gioia, esuberanza giovanile sono gli elementi indispensabili per continuare a vivere un sogno fantastico di super eroi e, al tempo stesso, di grandissimi professionisti del calcio moderno. Non è vincere un campionato a dare risalto al presidente Pelligra e a tutto il suo perfetto staff, ma bensì avere dimostrato, ove ce ne fosse bisogno, che per creare una macchina perfetta come quella del Catania SSD occorro capacità imprenditoriali di altissimo livello per trascinare la folla ad amare, sì, amare, con devozione, la Rinascita a Catania della gioia di vivere, di essere presenti al Mito, di trascinare 20.300 anime rossazzurre verso l’infinito. In tribuna stampa il mio carissimo amico Nello Pappalardo, amabile cultore di musica, teatro ed arte, mi riferisce – e lo scopro dopo 50 anni! – che, come me, nel secolo scorso ai tempi di Biagini e Calvanese, era seduto in tribuna B a tifare per il Catania…E di non averlo lasciato mai, come invece ho fatto io 10 anni fa. Sentimenti contrastanti, che dimostrano tutto il valore etico ed estetico di questo Catania che punti alla serie A senza mezzi termini. Ma sarà coadiuvato dal nuovo Sindaco che di calcio ne mastica poco? Ci sarà una Giunta municipale in grado di gestire al meglio i progetti di Ross Pelligra, oppure ci saranno invidiuzze, rancori personali, stilettate a tradimento, come è stato per il ventennio di Angelo Massimino? La risposta non è facile. Una cosa è certa: bisogna ampliare lo stadio e renderlo più confortevole. Per fortuna c’è stato un servizio d’ordine eccellente, siamo arrivati tutti a piedi, controllati uno ad uno, con posto assicurato ed uno staff di signorinelle bellissime, elegantissime e dolcissime. Dopo 30 anni che non andavo più allo stadio dalla partita Catania-Palestro vedere anche sul terreno di gioco uno staff di agenti della Digos in borghese, collaboratori della società decisi e un bravo addetto stampa, Angelo Scaltriti, che si è impegnato a gestire uno stuolo vivace di cineoperatori e giornalisti, ho capito che ci sono tutte le premesse per un rosso sol dell’Avvenire splendente e alto sul cielo azzurro dell’SSD Catania, che il prossimo anno cambierà nome: Catania S.p.A.? Un società nuova che dovrà migliorare tutto il lavoro svolto, con una sede adeguata, campo Cibalino per le giovanili, rapporti con le società minori con il bravo Orazio Russo a dirigere tutto il settore, perché conosce l’ambiente. E’ vero, non ci sono più società come la Katane, Palestro, Interclub, Cappuccini, Trinità, Stella Polare, Pro Catania, Sporting Battiati, Armando Picchi, Setubal, Pgs Sales, Universal, ma, siamo sicuri, che collaborando un po’ tutti si possa mettere su una squadra Primavera degna del campionato nazionale. Roma non si è fatta in un giorno. Parliamoci chiaro. I disegni più arditi della mente limpida degli australiani già balzano pronti per l’attuazione: ogni loro sogno è così penetrato di bellezza che, passando nel fuoco delle loro anime, ne uscirà concreto per incanto in bella realtà. In poche parole: trasumanar ed organizzar, per dirla alla Pasolini per la vittoria finale. Appunti a margine. La musica rock è bella, ma al Massimino è ossessionante. Meglio come nel passato. “Dalla mezzala al centro, con mezza rovesciata , la porta sfonderà!!, oppure Torrisi, superrmiscela, o: Cavallino rosso, brandy per me, brandy per te. Insomma, consigli per gli acquisti con tono leggero e disincantato! Insomma, l’anno zero è finito. Adesso si fa sul serio. Le premesse per altri trionfi ci sono, ma nella vita tutto è possibile. Scaramanzia a parte, per dirla alla “Via con vento”, domani è un altro giorno.